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6 febbraio 2014

Ma sarà colpa della sera?

Vedo sempre più chiaramente che la natura dei miei post dipende dall'ora in cui mi metto sul pc a scrivere... Di giorno, quando sei preso da tutto e da tutti riesci solo a pensare a poche cose e perlopiù cose che ti mettono di buon umore. Ne hai bisogno per affrontare tutto il resto delle ore di luce con energia. Ma quando arriva la notte e mi metto a scrivere a questi orari improbabili mi rendo conto che questa giornata è passata, e con lei tutte le opportunità che portava con se. A volte mi riguardo indietro e mi rammarico per ciò che potevo fare e non ho fatto, altre volte vado semplicemente a letto sapendo di aver dato tutto me stesso, e, perchè no, di essere stato in qualche modo utile per gli altri; e questo non significa certo aver fatto grandi cose (anche perchè no ne sono sicuramente in grado), ma anche solo aver regalato un sorriso per me è importante... Tornando al discorso di prima aggiungo che spesso i miei post serali possono sembrare un po' tristi, ma in fondo non è così. Sì, non sono di certo allegri, ma questo è dovuto al fatto che durante tutta la giornata io ho cercato di essere d'esempio e sprizzare allegria da ogni poro, arrivando così a fine serata senza più nessuna voglia di ridere. Lo so che molto spesso questo si traduce in delle lagne e lamentele da tagliarsi le vene, ma per adesso non ci posso fare più di tanto: è così, punto e stop. Ma fortunatamente non sono sempre ridotto così male... Per fortuna mi è tanto facile disperarmi quanto ridere, a volte unendo le due situazioni creando delle scene tragicomiche. Ma questo è quello che sono. Forse con questo caratteraccio non troverò mai la donna della mia vita, ma sapete cosa vi dico? Amen, vada come vada io non dovrò mai rimpiangere le mie scelte: se sono giuste meglio, se sono sbagliate è inutile piangersi addosso. Se c'è una cosa che i miei cari nonni mi hanno insegnato è che si può rimediare a tutto. L'anno scorso, verso novembre (novembre 2012, scusate parlo in termini di anni scolastici...) ho avuto l'ennesima discussione con mio padre perchè mi ha beccato a marinare la scuola. Diversamente dalle volte precedenti si arrabbiò come mai in vita sua e decise che sarei andato a vivere dai nonni per un po', senza così poter uscire con i miei amici, ecc. Penso sia stato il giorno peggiore della mia vita: vedere la faccia di mio papà così deluso e dover andare dai nonni e dire tutto quello che era successo... mi venivano i sensi di vomito solo a pensarci. Mi aspettavo anche la loro ramanzina, ma questa non arrivò. Mia nonna la prese sul ridere e mi disse che così le sembrava di tornare a quando aveva i figli in casa e mio nonno invece mi disse "Sei veramente dispiaciuto? Se sì non c'è nessun problema! Rimboccati le mani e vedrai che tutto andrà per il meglio!" E sapete cosa successe dopo? Da allora non ho più saltato un giorno di scuola e ho cercato di dare tutto me stesso per far capire che sono cresciuto e che ho imparato la lezione. Secondo me a tutti noi più che qualcuno che ci giudica avremmo bisogno di qualcuno che creda in noi, di qualcuno capace di supportarci e di farci rialzare quando inciampiamo. E questo è ciò che anch'io voglio essere per gli altri: non colui che ti giudica, ma colui che ha fiducia in te e che in te vede più di quello che anche tu pensi. Sono molto lontano dall'essere questo tipo di persona, ma mi sto impegnando, come sempre del resto...

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