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7 giugno 2016

Scrivi, sciocco! Scrivi!

Invece di andare avanti sembra che qua si stia tornando indietro, se non altro perché non riesco veramente a darmi una continuità di tempo o di contenuti che pubblico in questo posto. Ed è un po' il riassunto di chi sono io alla fin fine. Oggi sono qui nuovamente in veste del procrastinatore per eccellenza, che preferisce scrivere di cazzate piuttosto che mettersi a scrivere la propria tesi. E allora di cosa parliamo oggi? Oggi parlo di un film che ho visto ieri e che mi ha fornito qualche spunto di riflessione. Parlo del film Whiplash, per chi non lo avesse visto lascio il trailer.
 Il film è incentrato sulla storia di un ragazzo che ha come sogno il diventare un batterista professionista, o meglio, il miglior batterista di tutti i tempi. Non vi voglio raccontare troppo, e mi limiterò a dire che nella sua strada troverà un maestro che lo spronerà con metodi "non ortodossi" per così dire. La bellezza di questo film è la potenza con la quale è trasmessa la voglia di arrivare al successo di questo ragazzo. Affronta tutto e tutti per arrivare al suo obiettivo e sembra non ci sia nulla che lo possa fermare. Ma sarà il professore stesso a dargli una lezione di vita, insegnandoli che senza sudare e faticare non si ottiene nulla dalla vita. E questo non si applica solamente al sogno che abbiamo, ma a tutte quelle piccole e grandi cose che influenzano la vita di tutti i giorni. Noi siamo molto bravi a lamentarci della nostra situazione (io per primo), ma molto spesso ci fermiamo a questo. Ci rendiamo conto del problema, ma decidiamo che ignorarlo è meglio di prendere provvedimenti per cercare di risolverlo. Il successo non funziona così. Nella vita può capitare di avere fortuna, di essere le persone giuste nel luogo giusto al momento giusto, ma questo non determina tutto quello che una persona farà o diventerà. Dal momento in cui si ha avuto il colpo di fortuna bisogna lavorare per mantenere questa fortuna. Che si tratti di un lavoro, di un hobby, di una relazione, del proprio fisico o qualsiasi altra cosa, la fortuna va coltivata. Non si può pretendere che le cose si risolvano magicamente da sole, e non si può nemmeno sperare nel colpo di fortuna: se capita meglio, ma altrimenti bisogna capire come guadagnarla questa fortuna. Tante persone mi ripetono che sono fortunato e che comunque stia andando la mia vita è migliore della gran parte delle persone della mia età. Io dico che non è così. Qualsiasi cosa mi sia capitata di buono nella mia vita l'ho cercata disperatamente. La mia fortuna sta nell'avere la capacità di capire le cose al volo, ma non sempre ne riesco a fare buon uso. Nell'altra faccia della medaglia troviamo un problema di concentrazione, o di trovare gli stimoli per lavorare come qualsiasi altra normale persona. Certo, non sono l'unico sfaticato di questo pianeta, ma sicuramente in tante cose mi limito in partenza. E quindi dove si nasconde il segreto di certe (poche) conquiste che mi sono guadagnato? Sta tutto nel volere e nel non aver paura delle conseguenze fino a quando si segue il proprio cuore. Sacrifici. Molti sacrifici. Guardare sempre in faccia le persone che non credono in te per dimostrare loro quanto si sbagliano. Dimostrare al mondo che tu puoi ciò che vuoi, che per quante volte cadi hai la forza per rialzarti e continuare a correre. Le persone pensano che sia semplice la mia vita... Vorrei invitarle a mettersi nei miei panni, nel fare quello che faccio e soprattutto provare quello che provo. La fine è spesso un inizio, o almeno così la società vuole farci credere, ma io la penso diversamente adesso come adesso. La fine è la fine. Non c'è altro. Rappresenta un punto finale di qualcosa che c'è stato e che probabilmente non ci sarà mai più. rappresenta un nuovo inizio? Ovvio, ma un nuovo inizio poteva esistere anche prima della fine. Non abbiamo bisogno di far finire le cose per iniziare quelle nuove. Ed è qui che il mio pensiero si incaglia, sempre, costantemente, senza via d'uscita. Sono incapace di lasciar andare le cose. Quando una cosa funziona e va bene non riesco a saltare nel vuoto e sperare che ci sia qualcosa di meglio. Anzi, non voglio. Non sono alla ricerca come il ragazzo di Whiplash di essere il migliore o di avere la miglior vita possibile. Voglio solo essere in pace con me stesso, trovare un equilibrio che mi permetta di vivere senza la paura del domani, senza la paura di svegliarmi domani trovando un mondo diverso ai miei occhi. Arriverò mai a questa situazione? Non lo so, ma intanto faccio del mio meglio per riuscire nella vita e per essere la persona dei miei sogni.
Un secondo contributo a sorpresa! Siete veramente quello che volete essere?

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