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1 dicembre 2014

L'inquietudine del Natale



Finalmente è arrivato anche il periodo più odiato dell'anno: natale. Ebbene sì, io faccio parte di quella schiera di persone che vede il natale solo come una truffa legalizzata. Milioni di persone si riversano nei negozi per comprare regali che verranno prontamente bidonati entro la fine dell'anno. Natale è anche l'occasione per ritrovarsi molto spesso con parenti con i quali non vuoi avere nulla a che fare, ma che, nel segno della pace natalizia, cercano di sapere tutto della tua vita nonostante ne siano rimasti completamente estranei dallo scorso natale. E poi esistono quei mercatini frequentati dalla peggior specie di persone; da gente che sorride come se la propria vita fosse la migliore al mondo, ma che, nonappena finita questa farsa, torna ad essere più arrogante e burbera di prima. E come dimenticarsi delle nuove generazioni! Ragazzi dai 16 ai 25 anni che decidono che la migliore festa è la discoteca, dove possono cercare di raccattare qualche ragazza dal disperato bisogno di affetto per questi giorni super-coccolosi. Fidanzatini che si ritrovano sulle piste di pattinaggio a fare la dolce coppietta in cui lui o lei è l'unico in grado e l'altra metà sarà come un peso morto da trascinare, peso morto che non ha alcuna intenzione di imparare a pattinare forse perchè in verità le fa schifo. E questi li puoi ritrovare anche sulle piste da sci, dove il fenomeno può essere allargato alle "famiglie felici" che si fanno le vacanze sulla neve coi loro SUV in bella mostra e le varie pellicce da svariate migliaia di euro.
Tutto questo apparire può essere producente per le persone? Per i commercianti sicuramente si, ma mi riservo qualche dubbio per il volgo... Ormai stiamo perdendo ogni briciolo di valori, di ciò che potrebbe essere veramente bello nel natale: passarlo insieme alle persone che AMI (non con migliaia di parenti dei quali conosci a malapena il nome e non con la sciacquetta conosciuta alla viglia in disco mentre eri ubriaco), che non significa solo la famiglia, ma anche con gli amici, perchè loro, quelli veri, ormai rappresentano una seconda famiglia con la quale vale la pena restare.
Questo Natale per me sarà molto speciale perchè mi permetterà di tornare a casa, dove la mia famiglia mi sta aspettando da mesi e dove i miei amici sono pronti a farmi mille domande sulla mia esperienza. Il natale lo dedicherò tutto a loro, loro che mi hanno sopportato per tutti questi anni e che mi dovranno sopportare fino al letto di morte, perchè, come so che io non li abbandonerò mai, so anche che non sarò mai completamente solo finchè loro saranno nella mia vita.
E per il capodanno si vedrà... magari riesco a portare in Italia la mia Prisca, ma per adesso è solo un sogno.
Song of the day:  Breaking Benjamin - Breath

8 novembre 2014

Un anno (o quasi) assieme!

Oggi ero nel pieno far nulla, nel cazzeggio in attesa della serata, quando mi sono reso conto che oggi sono 11 mesi che questo blog è in piedi. Avrei voluto aspettare l'anniversario, ma, non sapendo nemmeno cosa farò domani, ho deciso di fare un po' il riepilogo di questo anno. Non ho idea di quanto lungo possa essere il post, ma tanto chissenefrega!

2013
- Ottobre: appena arrivato a Parma, appena iniziata l'università. Tutto nuovo, tutto bello, tutto assurdo. Davanti a me un cammino del quale non sono ancora sicuro. Non ho nessuno con cui parlare, è il periodo di solitudine più lungo della mia vita. L'unica persona che mi tiene a galla è JJ, una cotta pazzesca, per 24 ore al giorno non faccio altro che pensare a lei. Questo fino ad Halloween.

- Novembre: Le cose migliorano, ho trovato degli amici e anche 2 squadre di calcio con cui giocare. La mia situazione sentimentale è ai minimi storici: depressione e tentazioni di suicidarmi pervadono la mia mente. Fisicamente e mentalmente non ci sono, ma riesco ad incanalare tutto questo nell'università e la mia media è del 30. Ma che tristezza la vita...

- Dicembre: Con il freddo e l'inverno tutto si congela. Un mese che passa senza colpi di scena 
particolari; alti e bassi come al solito, ma questa è la vita... In compenso ho capito di aver trovato dei buoni amici e dei gran coinquilini. Il primo week-end sulle piste da sci mi ricarica le batterie fino alle meritate vacanze natalizie.

2014
- Gennaio: mese mooooolto complicato; sarà per gli esami, sarà perchè non riesco a staccarmi da JJ nonostante ormai abbia capito che lei non ci sarà mai per me... Ma è anche il mese in cui decido che fino a fine stagione sarò il portiere della squadra di calcio a 7. Scelta molto sofferta, ma fatta per amore verso una maglia che mi ha dato la possibilità anche quando non ero abbastanza per loro.

- Febbraio: per me, come per tutti gli studenti universitari significa solo una cosa: esami, esami, esami. Ma almeno così non penso più ai miei stupidi sentimenti. Finisco la sessione verso metà del mese, e quindi mi faccio altre due settimane a casa in vacanza prima di riprendere. Però adesso sono convinto di aver scelto la facoltà giusta.

-Marzo: forse il Mese con la M maiuscola. Inizia il secondo semestre e tutto cambia: la compagnia, le amicizie e gli amori... No, non ho abbandonato JJ, ma inizio a staccarmi il più possibile da lei. Ed è in questo momento che arriva la possibilità della vita: l'Erasmus. Fare 6 mesi o un anno all'estero, fare un salto nel vuoto sperando di riuscire a trattenere il respiro fino alla fine. Non mi farò mai scappare un'occasione simile: fanculo a tutti, io voglio qualcosa di più di quello che mi offre Parma. Voglio ampliare le mie conoscenze e la mia cultura. E quale posto se non la Technische Universitat di Monaco può aiutarmi in questo? Deciso: andiamo a insegnare ai crucchi come si mangia e, perchè no, impariamo cosa hanno loro da dire a riguardo. Tutto facile, ma la verità è che non sono assolutamente sicuro di ciò che sto facendo.

-Aprile: tra il mio compleanno e feste varie passa in fretta. C'è da organizzare il viaggio, c'è da capire quali corsi fare in Germania e c'è da mettere a posto tutte le idee. Iniziano i bei giorni e di certo l'uscire quasi ogni giorno non mi aiuta nell'organizzazione... Ma che ce volete fà...

-Maggio: vedi Aprile. Ma questo mese è pieno zeppo di cose da fare. Passo dal Cibus, a visite a Torino, Barolo e tutti quei posti fantastici. Inizio a cercare casa a Monaco. Impresa ardua se non impossibile.. Mi rendo conto che dovrò cercare giorno e notte se voglio avere qualche speranza.. Si avvicina anche il periodo esami, ma come al solito non mi prendo mai per tempo a studiare; eccezion fatta per JJ, alla quale do ripetizioni di qualsiasi materia abbia bisogno, mettendomi a studiare preventivamente per aiutarla. Col senno di poi: che imbecille.

-Giugno/Luglio: possono essere raggruppati come un unico mese. Esami, studio, feste, esami ancora, JJ e sbronze per dimenticarla. In questi mesi iniziamo progressivamente a staccarci, sapendo che probabilmente la nostra amicizia non sopravviverà all'Erasmus, dicendoci i vari "mi devi raccontare tutto, fai il bravo!" "Tranquilla torerò e tutto sarà come prima". Una morsa mi stringe il cuore, ma so che sto facendo la cosa giusta, so che non avevo altra scelta se volevo superare quella situazione. Finisco tutti gli esami e inizio a chiudere la porta e fili che mi tengono collegato a Parma. Saluto tutti senza una lacrima, ma dentro di me è tutto in subbuglio: tutte queste persone mi hanno dato tantissimo in un anno, non mi sarei mai immaginato di dover salutarli con una simile emozione. Tempo per un'ultima festa tutti assieme e poi adios Parma.

-Agosto: è il mese dei preparativi. Cosa mi porto, come imparo il tedesco, quando, come e dove vivrò? Qui inizia a salire il terrore. Qui è quando mi sono reso conto che forse stavo facendo il passo più lungo della gamba: sono veramente in grado di sopportare tutto questo? Ma è troppo tardi, meglio ostentare sicurezza e far finta di non essere per nulla preoccupati. Le domande dei miei amici sono sempre di più e ogni giorno che passa è un giorno in meno per organizzare il tutto. L'attesa è snervante: decine e decine di e-mail mandate in ognidove per cercare di sistemarmi una volta arrivato. Ma risposte zero...

-Settembre: siamo agli sgoccioli, ma la situazione è pari pari a Marzo: possibilità molte, nessuna certezza. Questo fino al 15. Un messaggio inaspettato, con successiva e-mail di conferma altrettanto inaspettata: improvvisamente ho una casa, ho un corso di tedesco e ho già un programma. L'unico problema è che dovrei partire il giorno successivo. Detto fatto, raccolgo le mie cose, le mie emozioni, le mie preoccupazioni e tutto il resto e l'indomani sono già sul treno direzione Munchen Hbf. Non sono mai stato così agitato in vita mia. Lacrime ovunque dai miei parenti e alla festa per la mia partenza la lacrimuccia scappa anche a me. Ma ormai non si torna più indietro, devo dimostrare al mondo di che pasta sono fatto. Le prime settimane sono terribili: mi sento un alieno nel nulla. Non capisco una parola e non conosco nessuno... Mi trovo in un paesino a 30 minuti da Monaco e non so nemmeno dove poter andare a bere una birra... Una situazione difficile a dir poco. Ma non demordo e, grazie a delle persone magnifiche a dir poco, il tempo passa e mi sento sempre più inserito. E poi la chiusura in bellezza con l'Oktoberfest è una chicca.

-Ottobre: le cose iniziano a farsi sul serio. Iniziao i corsi, trovo altri ragazzi con cui uscire: è una media di 3 feste a settimana. Il mio Erasmus è ufficialmente iniziato. Sono riuscito, spero a superare JJ, ma giustamente, morto un papa se ne fa un altro, e adesso il mio nuovo obiettivo si chiama Prisca. Ma questa volta non ho tempo di inseguirla per sempre: ho imparato la lezione. Inizio ad integrarmi, inizio a capire qualcosa di tedesco e partono anche gli allenamenti con la nuova squadra di calcio. All'inizio è un fiasco, ma non mi demoralizzo e riesco a guadagnarmi il posto in squadra... per quello da titolare è tutta un'altra storia..

-Novembre: idee, progetti e voglia di rendere questo Erasmus qualcosa di unico. Gite per tutta la Germania e oltre, mai fermo un secondo e sempre a cercare il proprio limite in qualunque campo. E poi c'è l'idea fresca fresca del tatuaggio... Mai dire mai nella vita... basti vedere come sono cambiate le cose in un anno...

Stay tuned!

5 novembre 2014

Come una fenice

Ebbene sì, sono ancora vivo e sì, sto scrivendo qualcosa in questo dannato (ma anche no) blog. Ormai è passato un mese e mezzo dalla mia partenza verso la terra tedesca (sì, alla fine sto facendo il mio Erasmus in Germania) e la nostalgia di casa inizia a farsi sentire. Con casa intendo anche questo mio piccolo angolo dove parlare di ciò che mi pare senza dover renderne conto a nessuno. Qua si sta bene, se non altro lo spettro della crisi che in Italia aleggia sopra qualunque cosa, qua è meno asfissiante. La società è molto diversa, basti pensare che per vivere mi basta sapere l'inglese (anche se sto cercando di imparare il tedesco). Ho iniziato anche a giocare a calcio con una nuova squadra, in modo da occupare il tempo... Insomma, sembra di tornare indietro di un anno solo che in un altro paese: stesse novità e stessi vecchi e mai risolti problemi. Non sono ancora riuscito a trovare la mia anima gemella, o comunque qualcosa che ci possa andar vicino, ma perlomeno dall'esperienza con JJ ho imparato un bel po' di cose adesso che sono riuscito ad uscire dalla sua ragnatela. Come tutti i miei amici hanno sempre cercato di dirmi, mentre non riuscivo a vedere la verità, lei mi stava solo sfruttando. Sapeva cosa provavo sin dai primi post che feci in ottobre, ma si limitò a monitorare la situazione sapendo che io avrei fatto qualsiasi cosa per lei. Ma adesso io non ci sono più, e non ci sarò più per nessuno se mi rendo conto di essere sfruttato. Quindi ora vedo la cosa quasi con compassione nei suoi confronti, perchè, mentre la mia era una cotta che alla fine è passata, il suo modo di agire è rimasto negli occhi di chi ci stava intorno e ora a causa del suo comportamento ha perso praticamente tutti gli amici e le amiche che aveva quando ci "frequentavamo"; ora ha solo il suo fidanzato, il quale però è un grandissimo stronzo e le sta facendo passare una vita pessima. Cazzi suoi.
Tornando a me sto cercando di trovare una ragazza meno complicata di JJ, in fondo mi sono stancato di "salvare" le persone e di cambiare per loro. Io sono quello che sono, se mi accettao bene, altrimenti tanti saluti e addio. La cosa positiva è che le tedesche in media sono molto più carine e simpatiche delle italiane, quindi non è difficile fare conoscenza con loro... Speriamo arrivino presto buone notizie ;)

Per oggi concludo qui, dicendovi che se volete ho aperto un nuovo blog (in inglese) sul cibo e dintorni... Per ora ho solo fatto un'introduzione, ma se avete tempo/voglia dateci un'occhiata in futuro! Qui il link

E come una Fenice rinasce dalle proprie ceneri, io rinasco dal mio vecchio blog! Ciaooo!!!

28 luglio 2014

L'inizio della fine

Quasi due mesi dall'ultimo post: sembra che il tempo si sia congelato. Sì, perchè in questi due mesi, nonostante la miriade di esami dati e la miriade di cose fatte, alla fin fine nulla è cambiato. Ho provato la solitudine, ho provato la gioia e il dolore del forever alone. A volte ho creduto di essere pazzo (si, parlavo da solo parecchie ore al giorno), altre avevo solamente bisogno di qualcuno accanto, che prontamente non è mai arrivato. La vita è dura di per sé, ma per fortuna esiste sempre la soluzione ad un problema. Noi pretendiamo la libertà come mezzo per esprimere noi stessi, quando invece vogliamo avere e dare delle regole ferree a cui attenersi. Speriamo in una vita con moglie e figli, sapendo benissimo di andare incontro ad un futuro fatto di rinunce per gli altri. Ma noi tutto questo lo chiamiamo libertà. Erano liberi anche gli schiavi in America se guardiamo il pensiero, ma dove risiede la vera libertà? Quali sono i paletti oltre i quali non si è più liberi? Forse come diceva Michel de Montaigne "La vera libertà consiste nel sapersi dominare in tutte le cose". Ma io non sono nessuno per dare una mia definizione di libertà, quindi per questa volta la risparmio. Negli ultimi giorni mi sono imbattuto in un film molto particolare, a tratti geniale, che mi ha colpito per la visione che si può avere del tutto. Il film è "Lars e una ragazza tutta sua". Molto in breve questa storia parla di Lars e di come faccia fatica a rapportarsi con le altre persone, in particolare con quelle di sesso femminile. La sua reazione alle varie richieste del come mai non ha una ragazza lui reagisce comprandosi una bambola gonfiabile e costruendoci sopra una propria realtà distorta che porta questa bambola ad essere reale e ad avere un background culturale molto simile a quello di Lars. Non proseguo con la storia altrimenti vi rovino il film, in caso lo voleste vedere. Fatto sta che questo fidanzamento con una bambola gonfiabile per me è una meravigliosa denuncia ai rapporti sempre più spesso falsi che esistono tra le persone. Noi facciamo i finti amici e pensiamo di conoscere chi ci circonda, ma è veramente così? Cosa cambia tra l'avere una bambola gonfiabile e una persona a noi sconosciuta al nostro fianco? Probabilmente con la bambola gonfiabile litigheremmo di meno, ma nemmeno questo è certo. Quello che mi lascia basito è la somiglianza di alcuni comportamenti che accadono nel film con la realtà, comportamenti che sono sicuramente più assurdi riferiti ad un rapporto tra esseri umani che tra un uomo e una bambola. Ma a noi sembra esattamente il contrario.

Mi dispiace non essere più presente nel blog, ma come sapete bisogna andare avanti, e forse questo progetto non mi appartiene più. Nel dubbio continuerò a scrivere di tanto in tanto, quando avrò qualcosa di importante da scrivere o quando semplicemente mi sentirò solo. Può anche essere che darò un tema, un lait-moutiv a questo blog, in modo da renderlo utile per altri, oltre che per me stesso. Intanto vi saluto e vi lascio con una bella scena del sopracitato film. Ciao a tutti! 
Il video lo trovate qui (non sono riuscito ad incorporarlo, scusate)

11 giugno 2014

La chimica è tutto

Sarà che ho appena finito di guardare Breaking Bad, sarà perchè dopodomani ho un esame di chimica organica; fatto sta che mi sono reso conto che tutto attorno a noi dipende dalla chimica, non solo la chimica reale, ma anche la chimica intesa come legami, interazioni e reazioni tra persone. Il discorso forse non è dei più azzeccati, ma dovete sapere che quando io parto per la tangente con un'idea è quasi impossibile fermarmi.
Avete mai pensato di vedere le interazioni umane come interazioni tra molecole? Se mettiamo due molecole in un determinato ambiente danno origine a dei prodotti diversi dai reagenti. Io penso che le persone sono molto simili: due persone in due contesti diversi hanno comportamenti diversi e provocano reazioni diverse. Un esempio banale preso dalla mia vita quotidiana? Pensate alla differenza tra voi da sobri e ubriachi. Ora, ognuno si comporta in modo diverso, io divento la persona più allegra e festaiola di questa terra, nessuno mi può fermare; altri diventano tristi e raccontano tutti i loro problemi (questo sono io da sobrio).
Tornando al filo conduttore questo era per spiegare le differenze di comportamento nelle varie situations (scrivere qualche parola in inglese ogni tanto fa figo), ma la "chimica della società" non si limita a questo: alcune molecole reagiscono solo con altre -> noi ci troviamo bene o facciamo certe cose solo con certe persone, operiamo una selezione. Da Breaking Bad, che se non avete ancora visto vi consiglio di vedere perchè merita, si capisce come per cucinare la Met Walt non voglia nessun altro che non sia Jesse (e non vi dico altro per non rovinarvi nulla). E da questi due primi concetti si potrebbe espandere la chimica a tutto, ma io non sto qui per farvi un trattato sulla chimica. Io voglio farvi capire come a volte estrapolare le cose che studiamo dal loro contesto originario e inserirle nella nostra vita ci può far capire cose che forse ci sarebbero sfuggite per sempre: a volte per far avvenire una re(l)azione non basta che le due molecole siano compatibili, a volte serve che l'ambiente sia quello giusto e, in alcuni casi, si ha bisogno di un catalizzatore che spinga le due molecole l'una verso l'altra in modo che riescano a reagire. Ma basta che anche solo uno di questi 3 fattori non ci sia e la reazione non avviene; e tu, come molecola, puoi provare e riprovare a legarti con l'altra molecola, ma se l'energia di attivazione ( energia minima con cui avviene una reazione) non viene raggiunta mi dispiace, ma non ti legherai mai con lei. Ma è anche vero che le molecole reagiscono con più di una molecola, quindi perchè disperarsi per una reazione fallita?
Potrei andare avanti per un'altra ora, ma devo andare a letto, altrimenti chi si alza domani!
E allora vi lascio a riflettere sulla chimica nella vostra vita con questa canzone.
Buonanotte chimici internauti!


6 giugno 2014

Confessioni


Sapete cosa vi dico? Penso sia ora di scoprirmi e di togliere quel mantello di bugie e mezze verità che ricopre questo mio blog. Volete la verità? La verità è che non vorrei mai scrivere qui. Scrivere nel blog è un modo per sfogare rabbia, disperazione e solitudine contro un ipotetico ascoltatore. La verità è che tutto questo serve quando si è tristi e non si ha nessuno accanto a cui confidare il tutto. Solite smancerie direte voi, ma è proprio così... Avete presente i post (anche se pochi) dove ero felice e dicevo che tutto andava bene? Bugie. Niente altro che voler nascondere al mondo, e anche a me stesso, l'essere solo e il non aver nessuno a cui parlare liberamente. Dal 2014 ho scritto poco perchè ho avuto un periodo felice, un periodo in cui sembrava tutto andare per il verso giusto. Con questo non voglio dire che adesso tutto faccia schifo, ma in questo preciso momento sento un vuoto dentro; è causato da Giorgia? Forse sì, forse no, ma sicuramente lei ne è una parte importante. Sto cercando di dimenticare, di andare avanti, di non parlarle e di non rimanerci male quando parla del suo ragazzo. Continua a dire che con lui sta male, ma allora perchè continuare? Perchè obbligarmi (involontariamente sia chiaro) ad andare a studiare un anno all'estero per staccarmi da lei. Perchè? Ma non è solo questo... Vedo che attorno a me tutti pian piano si stanno trovando una ragazza con cui parlare, con cui essere amici prima ancora che fidanzati, e io questo non riesco ad averlo. Provo a dimenticare il tutto e andare avanti, ma continuo a chiedermi cosa sbaglio. Cosa ho in meno rispetto a tanti altri ragazzi della mia età? Probabilmente proprio il fatto di tenere questo blog è una parte importante dei miei problemi, ma al momento non riesco a staccare completamente la spina. Anche sapendo che nessuno leggerà mai tutto ciò ho sempre la speranza che lo scrivere e pensare di condividere con qualcuno il mio dolore possa alleviarlo anche se di poco. E da tutto questo si spiega anche perchè bevo così tanto: quando bevo mi sembra di uscire dalla routine settimanale e mi convinco di poter conquistare il mondo; molte persone che ho conosciuto mi hanno detto che da ubriaco sono una persona migliore, sarà perchè quando si alza il gomito esce la vera propria personalità e la mia non è così male come penso. Ma le altre persone hanno portato a nascondere quella persona tranquilla e solare che sono sotto mezzo metro di terra, in modo da proteggere il vero me stesso dagli attacchi esterni. In fondo io vorrei solo avere qualcuno che tenga a me senza alcun interesse, in modo spensierato. Ma sfortunatamente nella mia vita ho avuto poche persone così: mio papà, i miei nonni e Andrea, il mio migliore amico. Io mi fido ciecamente solo di queste 4 persone nella mia vita ed è forse per questo che sono così solo. Vero anche è che ogni qualvolta abbia cercato di aprirmi con altri ho ricevuto solo mazzate su mazzate. Come va di moda dire adesso #maiunagioia. Ma in fondo la pellaccia dura ormai me la sono fatta, e sono sicuro che supererò il tutto come sempre, con la grinta che mi ha sempre contraddistinto e con la voglia di dimostrare a tutti quanto valgo. Sotto la pelle di Matteo si nasconde il cuore di un leone che continuerà a lottare per tutta la vita, qualsiasi cosa accada. Detto questo mi ritroverete ancora a scrivere? Spero di no con tutto il cuore, ma temo che questo blog dovrà continuare ancora per un po'. E finisco ringraziandovi voi eventuali internauti che mi avete seguito o avete avuto la voglia di leggervi questo ennesimo mattone di post. E se non esiste nessuno che ha letto tutto non importa, io vivrò lo stesso e tutto questo un giorno lo rileggerò come un ricordo lontano. E noi siamo in bilico tra ricordi e previsioni, tra passato e futuro c'è questo filo sottile chiamato presente dove noi prendendo spunto dai ricordi e cercando di predire il futuro cerchiamo di restare in bilico per non cadere nella morte interiore che ci porterebbe alla disperazione.

10 maggio 2014

Tornare bambino

Se c'è una cosa di cui sono sempre andato pazzo sono i cartoni animati (o anime che dir si voglia). Sin da quando ero piccolo ho guardato tanti, tanti e ancora tanti cartoni. Diciamo che ancora oggi per me sono un modo per distaccarmi dalla realtà (insieme ai videogiochi, ai quali però servirebbe un capitolo a parte). Io sono cresciuto con Holly e Benji, con Dragonball, City Hunter, Ranma, Sampei e molti altri... Ultimamente mi è capitato di guardare qualche cartone con mio fratello più piccolo e sapete cosa vi dico? Non ci sono più i cartoni di una volta... Lo so che è una frase scontata e sentita mille volte in mille contesti diversi, ma non posso fare a meno di notare come ci sia uno stacco tra i valori che in quelli vecchi volevano essere trasmessi, nonostante la violenza, e invece l'amorfità di quelli nuovi. Non dico che debbano essere profondi come film, ma se riusciamo ad unire l'utile al dilettevole sarebbe ancora meglio. Bisognerebbe unire la spensieratezza del cartone animato con la possibilità di comunicazione che hanno le immagini, soprattutto i disegni. Adesso non vedo un fine nelle azioni dei protagonisti di queste serie, non vedo una morale dietro alle azioni o alle conseguenze. Non riesco a dare una valutazione completamente obiettiva su questo argomento, perchè forse questo cambiamento è dovuto alla società che sta cambiando; forse anche io che ho 20 anni sono "vecchio" rispetto a quello che si richiede... Non necessariamente per l'età, quanto per l'imprinting culturale che ho, che mi hanno trasmesso i miei genitori (soprattutto mio padre) e i miei nonni. Quindi forse sono distaccato rispetto agli altri giovani e questo mi impedisce di capire anche i cartoni fatti per questi giovani. Ma alla fin fine è meglio così: non sono più un bambino e, volente o nolente, devo imparare a crescere e lasciare alle spalle anche questa parte della mia vita (anche se so già che non riuscirò mai).
Oggi ero indeciso se lasciarvi un contributo audio, video o semplicemente un'immagine, quindi ho deciso di darvi tutti e tre. Il primo è un video che riguarda il mio anime preferito in assoluto, mentre per il contributo audio oggi vi propongo una canzone secondo me fantastica "Radioactive" degli Imagine Dragons interpretata dai Pentatonix e Lindsey Stirling.










4 maggio 2014

Riprendiamo

Incredibilmente torno a scrivere dopo non so quanto tempo in questo blog. Un discorso già fatto a dicembre e penso a Febbraio, ma che questa volta prometto di mantenere l'impegno di scrivere regolarmente. Quante cose sono cambiate nel giro di due mesi... Non saprei nemmeno da cosa iniziare. Inizierei dal fatto che domani ho un esame e che non ho nessuna voglia di mettermi a studiare (se ve lo stavate domandando sì, è per questo che sto scrivendo) e che entro fine maggio devo confermare la mia partecipazione all'Erasmus. Sarà un'avventura incredibile e, se riesco ad avere la forza e la voglia di scrivere, lo vivrete per quanto possibile assieme a me. Parto, ma allo stesso tempo non posso dimenticare che lascio qua l'amore della mia vita immersa anche lei nei suoi problemi di cuore (sfortunatamente non per me). Dopo la scommessa persa e il biondissimo capello sto pian piano ritornando alla normalità, anzi, sapete cosa vi dico? Vi faccio vedere come sono adesso i miei capelli
Ok, l'espressione è migliorabile, ma non divaghiamo dai miei capelli osceni... Certo che rispetto al biondo platino di due mesi fa non c'è paragone. Comunque devo ammettere che stavo iniziando ad abituarmi a questo colore inedito, mi mancherà quando li taglierò del tutto.......... cazzate!!! 
Ora vi dovrei salutare, ma non posso lasciarvi senza il contributo video che ci piace tanto, o sbaglio? La canzone è di un gruppo non molto conosciuto che, ahimè, si è sciolto nel 2013 dopo l'arresto del cantante (Cercate Ian Watkins su google e leggete lo schifo che ha fatto). Resta il fatto che per un periodo sono stati il mio gruppo preferito e che anche adesso non disdegno le loro canzoni. E con questa vi saluto e torno a studiare! Bye bye!!

9 marzo 2014

Chi non muore si rivede!


Buongiorno buongiorno! Mi scuso per la mia assenza nell'ultimo mese, ma sono accadute un saacco di novità e non ho veramente avuto il tempo di mettermi a scrivere i fattacci miei sul blog... Come state? Spero bene quanto me! Non so se ve ne siete accorti ma è iniziata la primavera (anche se in anticipo) e speriamo che questo bel tempo rimanga tale per un bel po' di tempo. Con il sole è arrivato anche il buon umore e con il buon umore è arrivato anche il nuovo colore dei capelli... Ok, sto mentendo: sì, mi sono colorato i capelli (per informazione di colore biondo ossigenato) ma non perchè mi andava, ma bensì per una scommessa persa. Immagino che come tutte le persone che conosco anche voi siate curiosi di sapere cosa ho scommesso. Finora mi sono tenuto la scommessa per me, quindi a conoscerne i termini siamo solo io e lo scommettitore in persona. Questa pazzia risale a circa 6 mesi fa perchè fu decisa tra agosto e settembre dell'anno scorso. La scommessa era su chi, tra me e l'altro, fosse riuscito a fidanzarsi per primo. Premetto che questa scommessa fu decretata in un momento di "difficoltà" (eravamo ubriachi) e scommettemmo che chi avesse perso si sarebbe colorato i capelli di viola-rosa-fucsia. Io mi sono completamente dimenticato di questa scommessa fino alla settimana scorsa, quando lui mi scrisse "hai perso" e subito dopo mi mandò una foto di lui con sua morosa che si baciavano. A quel punto mi tornò tutto in mente con una serie di immagini sfuocate, tipo come succede nei telefilm. Cercando di giustificarmi alla fine siamo arrivati all'accordo che mi sarei comunque colorato i capelli, ma di un colore diciamo meno spinto, quindi abbiamo optato per il biondo. Io non sono una persona che fa troppo caso ai giudizi della gente (si, sono un ipocrita, ma lasciatemi nella mia convinzione) e quindi sono riuscito a resistere tutto sommato agli sguardi misti tra orrore e di sfottò di tutti quelli che mi hanno incrociato da tre giorni a questa parte. Ma vabbè, ormai ci sto facendo il callo, anche se spero che i miei capelli si muovano a ricrescere per poter tagliare sta bruttura. Adesso devo pensare con cosa lasciarvi oggi... Oggi vi lascio con un gruppo che mi piace un sacco e con questa canzone che si addice al sole estivo che troviamo fuori!
 Buona domenica bloggers!

13 febbraio 2014

14 Febbraio

Eh già, anche quest'anno è arrivato il mitico e fatidico 14 febbraio, cioè il giorno in cui tutte le coppiette ti rinfacciano il tuo essere pateticamente solo. Niente da dire, sia chiaro, se fossi al loro posto farei sicuramente la stessa cosa. Ma essendo dall'altra parte ammetto che tutto questo è un po' deprimente. Ma per fortuna ci ho fatto l'abitudine... Adesso che ci penso in vita mia non ho mai festeggiato a S.Valentino, in questo periodo dell'anno sono sempre stato single. Bè, se devo trovare il lato positivo sicuramente non devo spendere in regali e perdere tempo ad organizzare una serata che sicuramente farebbe schifo (non sono per nulla bravo come organizzatore). Ma domani cosa farò? Potrei uscire in cerca di persone disperate quanto me e sperare che l'alcool porti ai risultati sperati. Però finirebbe sicuramente coll'arrivare all'una senza aver concluso nulla e rendendosi conto di che schifo di giorno sia il 14 febbraio. Quindi penso che me ne starò rintanato in casa a guardarmi qualche film o a chattare su chatroulette, giusto per farmi quattro risate. Ma a parte questa disgrazia di S. Valentino domani potrebbe essere l'ennesima svolta della mia vita. Infatti domani devo andare ad una riunione all'università dove viene presentato il programma Erasmus di quest anno. Per chi non lo conoscesse l'Erasmus è un progetto attraverso il quale si ha la possibilità di passare dai 3 ai 12 mesi in un'università estera dove si possa comunque proseguire i propri studi. Questa è un'opportunità da cogliere al volo, perchè ti permette di confrontarti con una realtà ben diversa dalla propria. Unico problema per me: tutte le università proposte non sono in paesi anglofoni, e io, conoscendo solo l'inglese, dovrei impararmi la lingua del paese in pochi mesi. Nonostante questo io so benissimo che se voglio veramente qualcosa non c'è nessuno che mi ferma, quindi se dovessi effettivamente mettermi a studiare francese, spagnolo o tedesco lo farò a testa bassa. E poi, citazione del mio coinquilino che è già andato in Erasmus, "Quello che succede in Erasmus rimane in Erasmus." E qui chiudo. Bye bye!

9 febbraio 2014

Finalmente il sole!

Dopo giorni di pioggia e brutto tempo stamattina mi sono svegliato finalmente con il sole! Sembra una cosa da poco, ma svegliarsi con la luce che entra dalla finestra ti fa iniziare bene la giornata. Sono uscito è mi sono fatto un'oretta e mezza di corsa tranquilla, giusto per prendere un po' di aria e per gustarmi questa domenica molto primaverile. Se avessi qualche amica qua a Parma di sicuro la inviterei a fare un giro in centro. Trovo incredibile quanto cambino le prospettive da un periodo all'altro: nella mia vecchia città con una giornata del genere avrei pensato in primis di andare a giocare a calcio, ma adesso le mie priorità sono cambiate... Adesso mi accontenterei di una passeggiata, di qualche chiacchiera e qualche risata insieme. Bè, comunque sia io non mi perdo d'animo, e non passerò di certo questa giornata a scrivere al pc, quindi bye bye! E uscite anche voi che vi fa bene!

6 febbraio 2014

Ma sarà colpa della sera?

Vedo sempre più chiaramente che la natura dei miei post dipende dall'ora in cui mi metto sul pc a scrivere... Di giorno, quando sei preso da tutto e da tutti riesci solo a pensare a poche cose e perlopiù cose che ti mettono di buon umore. Ne hai bisogno per affrontare tutto il resto delle ore di luce con energia. Ma quando arriva la notte e mi metto a scrivere a questi orari improbabili mi rendo conto che questa giornata è passata, e con lei tutte le opportunità che portava con se. A volte mi riguardo indietro e mi rammarico per ciò che potevo fare e non ho fatto, altre volte vado semplicemente a letto sapendo di aver dato tutto me stesso, e, perchè no, di essere stato in qualche modo utile per gli altri; e questo non significa certo aver fatto grandi cose (anche perchè no ne sono sicuramente in grado), ma anche solo aver regalato un sorriso per me è importante... Tornando al discorso di prima aggiungo che spesso i miei post serali possono sembrare un po' tristi, ma in fondo non è così. Sì, non sono di certo allegri, ma questo è dovuto al fatto che durante tutta la giornata io ho cercato di essere d'esempio e sprizzare allegria da ogni poro, arrivando così a fine serata senza più nessuna voglia di ridere. Lo so che molto spesso questo si traduce in delle lagne e lamentele da tagliarsi le vene, ma per adesso non ci posso fare più di tanto: è così, punto e stop. Ma fortunatamente non sono sempre ridotto così male... Per fortuna mi è tanto facile disperarmi quanto ridere, a volte unendo le due situazioni creando delle scene tragicomiche. Ma questo è quello che sono. Forse con questo caratteraccio non troverò mai la donna della mia vita, ma sapete cosa vi dico? Amen, vada come vada io non dovrò mai rimpiangere le mie scelte: se sono giuste meglio, se sono sbagliate è inutile piangersi addosso. Se c'è una cosa che i miei cari nonni mi hanno insegnato è che si può rimediare a tutto. L'anno scorso, verso novembre (novembre 2012, scusate parlo in termini di anni scolastici...) ho avuto l'ennesima discussione con mio padre perchè mi ha beccato a marinare la scuola. Diversamente dalle volte precedenti si arrabbiò come mai in vita sua e decise che sarei andato a vivere dai nonni per un po', senza così poter uscire con i miei amici, ecc. Penso sia stato il giorno peggiore della mia vita: vedere la faccia di mio papà così deluso e dover andare dai nonni e dire tutto quello che era successo... mi venivano i sensi di vomito solo a pensarci. Mi aspettavo anche la loro ramanzina, ma questa non arrivò. Mia nonna la prese sul ridere e mi disse che così le sembrava di tornare a quando aveva i figli in casa e mio nonno invece mi disse "Sei veramente dispiaciuto? Se sì non c'è nessun problema! Rimboccati le mani e vedrai che tutto andrà per il meglio!" E sapete cosa successe dopo? Da allora non ho più saltato un giorno di scuola e ho cercato di dare tutto me stesso per far capire che sono cresciuto e che ho imparato la lezione. Secondo me a tutti noi più che qualcuno che ci giudica avremmo bisogno di qualcuno che creda in noi, di qualcuno capace di supportarci e di farci rialzare quando inciampiamo. E questo è ciò che anch'io voglio essere per gli altri: non colui che ti giudica, ma colui che ha fiducia in te e che in te vede più di quello che anche tu pensi. Sono molto lontano dall'essere questo tipo di persona, ma mi sto impegnando, come sempre del resto...

3 febbraio 2014

Il post delle 5

Gli inglesi sono abituati a prendere il thè delle 5, mentre io scrivo il post delle 5. Il post delle 5 è il post della pausa, del relax tra DNA polimerasi e varie (si, sto studiando biologia, si nota?) Ma questo sarà anche il post delle 200 visualizzazioni. Ok, magra consolazione, ma sempre meglio che un calcio nei paesi bassi (come si dice dalle mie parti). Ebbene, qual'è l'argomento di oggi? Oggi parlo di musica, e più precisamente degli Arctic Monkeys. Ormai fanno parte della scena musicale dal 2005, ma io ne sono venuto a conoscenza l'anno scorso, lasciandoli in sospeso fino a qualche giorno fa... Bè, posso solo dirvi che è stata la mia rivelazione: hanno una musicalità introvabile al momento altrove; in alcuni punti ricordano i Muse dei bei tempi, ma allo stesso tempo hanno un ritmo completamente loro e questo lo si ritrova in maniera fantastica nel loro ultimo album. Era da qualche mese ormai che cercavo un nuovo gruppo da ascoltare e bam: il mio migliore amico mi chiede di valutarli ed è subito amore. Ascoltateveli e vedrete che non ne rimarrete delusi.

P.S. Se non avete nulla di meglio da fare premete il bottone sopra il post, così mi fate un piacere gigantesco. A voi costa massimo un minuto, per me è motivante per trovare idee nuove per il blog!!! Danke sehr, thank you so much, grazie mille, grassie!

31 gennaio 2014

Serio o non serio: questo è il dilemma

Facendo rivoltare il povero Shakespeare lo parafraso e mi pongo questo dubbio: come devo affrontare la mia vita? In fondo è la domanda che mi pongo implicitamente in ogni post, ma questa volta voglio affrontarla direttamente. Ho ormai 20 anni e sono uno studente universitario (anche se mi suona ancora strano quando lo dico). L'unico problema è che io mi sento ancora un bambino dentro, non riesco a essere la persona matura che la società mi chiede di essere. Non che questo per ora rappresenti un problema, anzi, vedo che mi permette di vivere alcune situazioni molto più serenamente rispetto ai tanto (forse troppo) cresciuti ventenni che mi circondano. Ma se fino ad ora il problema serio/non serio non si era mai posto perchè sono sempre stato un tipo alla buona, che non ha mai messo pressioni ne sugli altri ne tanto meno su me stesso, adesso ho iniziato a pretendere molto, forse troppo da me stesso: ho preteso di diventare un bel ragazzo, ho preteso di diventare socievole anche se sono una persona molto timida, ho preteso di andare bene all'università e anche a calcio, ho preteso di riuscire a gestire la mia vita senza l'aiuto di nessuno. E una volta che entri in questo "tunnel" (che si chiama anche crescere, almeno penso) non riesci ad uscirne, e la persona spensierata e senza nulla da chiedere alla vita che eri un tempo è svanita, senza lasciare alcuna traccia. E ti rendi conto di non essere più un bambino, e quindi di non poter tornare indietro, e che le esperienze che hai fatto allora non potranno mai più ripetersi. Ma la serietà impone di non guardare al passato, ma di concentrarsi sul presente per dar forma a quel futuro che ognuno di noi sogna. Ma questi discorsi dovrò affrontarli più avanti, quando sarò veramente serio. Per ora per fortuna capisco di non essere ancora serio perchè questo (l'asdf movie) è ancora il mio mondo.




27 gennaio 2014

Crescere

Io sono un sognatore che non crescerà mai, ma questo non è del tutto vero. Ultimamente ho realizzato che a volte non ci accorgiamo nemmeno di crescere; noi pensiamo di riuscire a restare indifferenti a ciò che ci accade, ma non è così. I momenti che viviamo ci modellano e ci trasformano come pongo. Per esempio io ho rivalutato una storia che tutti noi conosciamo: la volpe e l'uva. Da sempre a questo racconto è stata data una lettura che porta a considerare la volpe come autrice di un gesto senza onore, o comunque da non imitare. Io, partendo dalle mie esperienze di questi mesi, non sono totalmente d'accordo. La volpe vede nell'uva il suo obiettivo, che potrebbe benissimo essere assimilato ad un nostro qualsiasi obiettivo nella vita. Ma dopo svariati tentativi la volpe si accorge di non riuscire ad arrivare all'uva e si limita ad abbandonare quel sogno e per darsi una giustificazione si autoconvince che quell'uva è acerba. Sin da quando ero piccolo mi hanno sempre insegnato che questo non è l'atteggiamento giusto per affrontare le difficoltà della vita, e su questo sono d'accordo. Però vorrei aggiungere che non sempre si riesce a raggiungere i propri obiettivi, sia perchè improbabili in partenza, sia perchè ci sono stati eventi che hanno portato questi fuori dalla nostra portata. In questi casi cosa sarebbe meglio fare? Continuare ad inseguire l'impossibile oppure rendersi conto della situazione e ripiegare su qualcos'altro? Certo, se parliamo intellettualmente e filosoficamente la seconda scelta sarebbe moralmente inaccettabile; ma nella nostra vita quante volte ci capita di dover cambiare rotta? E se invece di cambiare rotta noi provassimo imperterriti a continuare per quella strada cosa succederebbe? Ed è qui che si inserisce il passo avanti: non si può generalizzare. Esistono molte situazioni diverse, e ognuna di queste ha bisogno di una risposta diversa: certe volte bisogna continuare senza esitazioni nonostante le difficoltà, altre volte sarebbe meglio capire che rinunciare sarebbe meglio per noi stessi (e per gli altri). E quando l'obiettivo è troppo radicato in noi abbiamo bisogno di dare una giustificazione al nostro fallimento; si può sminuire l'obiettivo (dicendo che l'uva è acerba) oppure si può cercare in qualcos'altro una maggiore motivazione. Tutto questo è partito dalla mia analisi della situazione con Giorgia. Mi sono reso conto che per me lei è come l'uva: bellissima ed inavvicinabile; e io, come la volpe, sto cercando di renderla "acerba", ma ogni sforzo per adesso è inutile. I miei amici mi hanno fatto notare che secondo loro l'opera di autoconvinzione non potrà mai essere completa, perchè in fondo al nostro cuore noi sapremo sempre qual è la verità, ma anche questo per me non è sempre vero: la convinzione che porta le persone a suicidarsi è di questo tipo, cioè si autoconvincono che non ci sia nulla per cui vivere, sapendo comunque benissimo che non è così. Ma continuando a ripetere a se stessi una bugia alla fine si arriva a convincersi della veridicità della cosa, e si compiono atti non sempre intelligenti. Quindi io sono dell'idea che a volte la mossa della volpe possa divenire utile per andare avanti, per chiudere delle pagine del nostro passato che ci tormentano nel presente e che non ci permettono di guardare al futuro con la serenità necessaria per viverlo mettendo in gioco tutta la propria persona.
Detto questo "good night" e vi lascio con LA canzone per tutti quelli che come me non cresceranno mai.

22 gennaio 2014

Lascia passare

Nella vita bisogna anche saper andare avanti, si deve avere la forza di lasciar che le cose vadano come devono andare. Tenere in vita un qualcosa che non ha mai avuto veramente vita è sbagliato. Secondo me esiste un destino: possiamo lottarci contro e cercare di aggirarlo in qualche modo, ma in fin dei conti ci sono dei punti fermi nella nostra vita che ritornano sempre, in qualunque caso. Ho passato gli anni delle superiori a scappare da qualcosa, forse a scappare da me stesso; mi sono rifugiato in comportamenti che non erano miei, mi sono ribellato a qualsiasi imposizione solo per il gusto di farlo. Ma sono arrivato in questo momento a capire come tutto questo non mi abbia mai in verità allontanato da ciò che sono sempre stato e che sempre sarò. In verità mi è sempre piaciuto leggere e imparare cose nuove, ma in questi anni non ho fatto altro che far finta che quelle cose non fossero per me; mi sono sempre intrattenuto in altri modi per non rischiare di sentirmi incolpato per ciò che sono veramente. Qualche anno fa giocavo anche in porta a calcio, e mi piaceva il ruolo. Ma avevo paura: avevo paura di fallire in quello che veramente amo; se anche da giocatore avessi fallito non mi sarei fatto nessun problema, tanto io sapevo di non essere portato per quello. Ma fallire quando ci tieni veramente è diverso. Durante quest'estate dovevo decidere cosa ne avrei fatto del mio futuro, e anche li stavo per non scegliere quello che realmente avrei voluto fare: ero indeciso tra scienze gastronomiche e scienze e tecnologie alimentari, due corsi simili, ma allo stesso tempo diversi. Scienze gastronomiche (sg) era il mio sogno, perchè io vorrei diventare critico culinario, ma scienze e tecnologie alimentari (sta) forse mi avrebbe facilitato nel trovare lavoro. A fine agosto ho fatto l'esame d'ammissione per sta ed ero passato. A quel punto dovevo scegliere se accettare di fare sta vicino casa, o provare a fare l'esame di sg a 250 km da casa (con il rischio di no passarlo e quindi perdere un anno). Dopo qualche giorno di riflessione decisi di non rischiare e percorrere la via più sicura, la via che non mi richiedesse di mettermi in gioco al 100%. Ma evidentemente il progetto per la mia vita era diverso: l'iscrizione era scaduta il giorno precedente, senza possibilità di reiscriversi successivamente. A quel punto non avevo scelta: dovevo inseguire i miei sogni, dovevo andare dove mi portava il mio istinto. E lì ho capito che mai più in vita mia mi sarei tirato indietro per qualcosa che amo fare. Ed è così che mi ritrovo il 22 gennaio ad essere uno studente di scienze gastronomiche, fuori sede, che gioca come portiere in una squadra di calcio a 7 e come ala in una di calcio a 5, che ha deciso di affrontare un programma di flessioni per sentirsi in forma e che gestisce un blog che ha sempre sognato di creare. Manca solo l'amore, ma in quel campo l'importante è avere pazienza, e saper lasciare quando le cose non vanno come vuoi. Vi lascio con la canzone probabilmente più bella del 2013, godetevela!



19 gennaio 2014

Altalena

In questo momento è ciò che più mi rappresenta. Passo dall'essere al top della felicità a momenti in cui nulla sembra andare per il verso giusto. Sarà perchè sono ariete ascendente sagittario (sì, ho scoperto da poco che ariete con questa particolare ascendenza sarebbe uguale a dire un depresso a vita con attimi in cui fa finta di essere felice), sarà semplicemente perchè non sono del tutto normale, sarà perchè non c'è nessuno a riprendermi quando dico cazzate essendo uno studente fuori sede, e quindi per ora la persona più sola a questo mondo; fatto sta che l'unico vero problema nella mia vita in questo momento sembra essere l'amore. Per il resto non mi posso assolutamente lamentare: all'università sta andando molto meglio del previsto con un 29 e un 26 per adesso a referto, mi sto allenando più seriamente che mai e il mio fisico sta migliorando di giorno in giorno, con i miei genitori i rapporti non sono mai stati così buoni, continuo a sentire gli amici di una volta e sto scoprendo dei nuovi amici nei miei due coinquilini... Tutto va alla grande, tranne l'unica cosa che ho desiderato per anni, ma che ogni volta per un motivo o per l'altro mi è sfuggita: un cuore in pace, una situazione stabile, una compagna/complice, una persona con la quale condividere tutto ciò che non mostreresti mai agli altri. E quello che non riesco ancora a capire se quello che sto guardando è il pelo nell'uovo, oppure se più che un pelo questo sia un tronco di albero. Non capisco se sia veramente importante per me quello che sto cercando o se sia semplicemente un vizio di uno che apparentemente sta vivendo la stagione migliore della sua vita finora. E in più la cosa che mi da più fastidio è che avendo un'intera università in cui cercare la mia anima gemella io mi sia intestardito con una ragazza che è già fidanzata e alla quale interesso solo come amico. Ma da brava altalena quale sono spero di passare questo periodo e di attaccarmi con la colla a qualche ragazza con la quale ho qualche possibilità. Incrociamo le dita, e intanto facciamo finta di non essere innamorati.

11 gennaio 2014

Wait for it

Traduzione del titolo: aspetta. Sto aspettando l'arrivo della mia pizza, e nel frattempo ho pensato di dedicare un post ad una serie TV che amo: how I met your mother. Molti di voi la conosceranno di già, ma per chi non l'ha mai vista faccio un brevissimo riassunto. La serie parla di come Ted sia arrivato a conoscere la madre dei suoi futuri figli (ai quali sta raccontando la storia), e queste vicende comprendono i suoi amici Marshall, Lily, Robin e Barney. Il telefilm è molto a tratti: a tratti diventa quasi un non sense, in altri momenti invece diventa molto profondo, ed in qualche modo cerca sempre di darti una morale finale. La cosa che trovo più affascinante è che molte delle situazioni rappresentate fanno parte anche della mia esperienza, e quindi ci si ritrova quasi all'interno del telefilm al posto di uno dei personaggi. Vi consiglio se avete tempo di guardarvelo in streaming, piuttosto che guardare la spazzatura che ultimamente ci offre la televisione... Comunque partendo da questa serie volevo comunque arrivare ad affrontare l'argomento serio della giornata. Ormai da qualche anno mi sto chiedendo se esista effettivamente la mia anima gemella là fuori. Avendo solamente 19 anni per adesso non posso farmi troppi problemi, ma con il passare degli anni il problema si farà sempre più pressante immagino. Bene: Ted si pone questo problema da sempre, e si arriva all'inizio dell'ultima stagione che lui non ha ancora trovato la donna della sua vita, dopo 8 anni in cui gliene sono successe di tutti i colori (non faccio spoiler per chi se lo vorrà vedere). E in alcuni discorsi lui afferma esattamente ciò che penso io, e proprio come me non arriva mai ad una soluzione. Ed è questo il punto da cui partire: nessuna certezza e nessuna soluzione; bisogna affrontare ciò che la vita ci pone davanti senza fare troppi progetti, senza programmare inutilmente a lunghissimo termine (almeno per quanto riguarda la vita sentimentale). E poi c'è Barney, il miglior donnaiolo di New York, colui che è andato a letto con ragazze di più di 200 paesi diversi. Lui è tutto ciò che un ventenne vorrebbe essere, ma anche qui himym (abbreviazione del titolo) insegna che non è oro tutto quel che luccica... Comunque non mi dilungo perchè nel frattempo mi è arrivata la cena. E stasera pizza e "Il padrino"!

10 gennaio 2014

Perché?

Ogni giorno penso di pormi questa domanda almeno una decina di volte... Perché faccio questo, perché sono qui, perché scrivo, perché mi ostino a convincere le persone della bontà delle mie idee? La realtà è che "perché?" è la domanda più difficile alla quale rispondere: ci richiede uno sforzo di andare all'origine del problema e trovarne i lati più nascosti. Faccio un esempio personalissimo. Ieri avevo appena finito il mio programma di flessioni (o piegamenti che dir si voglia) e mi sono chiesto: perché sto facendo tutto questo? Se me lo aveste chiesto qualche settimana fa vi avrei risposto che lo facevo per Giorgia, ma avrei mentito a me stesso. Non nego che il tutto è partito da quando ho voluto mettermi in forma per lei, ma con il passare delle settimane mi sono reso conto che adesso non riuscirei più a stare senza la mia dose di ginnastica giornaliera. Con il passare del tempo mi sento sempre più in armonia con me stesso, e a questo punto anche se Giorgia non si è accorta del fisico che sto facendo (nascosto da chili di felpe che porto tuttora, nonostante le buone intenzioni di fine dicembre) non me la prendo e non demordo, perché a questo punto il mio obiettivo è portare a termine questo programma e raggiungere un traguardo che fino a qualche mese fa sembrava impossibile (qui potete trovare il programma). Ma la risposta al perché non è ancora completa. Da ieri ho iniziato a giocare come portiere in una squadra di calcio a 7, ma la prima prestazione non è stata delle migliori: 7-7, che per un ex portiere da calcio a 11 è tremendo... Fatto sta che io, per mia natura ed educazione, sono abituato a dare sempre il massimo in qualunque impegno mi prenda, quindi è un mio obbligo morale tenermi allenato per dare il meglio anche in questa circostanza. Il discorso non sarebbe finito e scavando potrei trovare almeno un'altra decina di perché solo per questa piccola azione che compio. Questo era solo per farvi capire che quando pensate a quello che fanno le altre persone non potete giudicarle così a cuor leggero: probabilmente non avete la minima idea del perché facciano tutto questo.

Vi lascio con una canzone che ho scoperto da poco, ma che secondo me è molto significativa nel testo! 


8 gennaio 2014

La vita è bella

Cito un film nel mio titolo, ma la citazione per una volta è puramente casuale. Ricordate: la vita è bella. Non importa ciò che ti succede, non ci si dovrebbe mai privare del miglior regalo che qualche Dio o qualche essere più intelligente o che la natura ci ha donato. Senza la nostra vita noi non siamo nulla, e il togliercela non porta a niente. Parlo di questo perchè in questi giorni nella mia città natale una ragazza di 16 anni si è tolta la vita. 16 anni. A questa età non esiste nulla per poterti permettere di pensare che la tua vita non valga più a nulla. E il pensare che in alcuni momenti sono stato più vicino di quanto qualsiasi mio conoscente pensi mi fa restare un po' perplesso. Ma ho riflettuto e ho capito che sarebbe stata solo una stupidaggine, una ragazzata alla quale però non si può porre rimedio. Si può rimediare ad una delusione in amore, a scuola, con la famiglia o con gli amici, ma ad un gesto così estremo no. E questo discorso non lo faccio per scrivere una delle mie solite stronzate alle quali non frega a nessuno... So benissimo che la mia visibilità e la visibilità di questo blog sono limitate, ma vorrei comunque fare un appello che se fosse utile anche solo per una persona avrebbe raggiunto il suo obiettivo: pensateci. E non lo dico come psicologo del cazzo che fa il grande. Ve lo dico perchè ci sono passato, e ci sono andato molto vicino... Sapete cosa vuol dire essere alla stazione del treno e vedere arrivarne uno che non ferma e sognare di buttarcisi sotto? Sapete cosa vuol dire andare in balcone all'ultimo piano e provare a stare in bilico sulla ringhiera sperando di cadere? In quei momenti tu sei convinto che facendo quel gesto tu faccia un favore a tutti, ma non è così. Non fai un favore ai tuoi amici, non fai un favore ai tuoi genitori, e soprattutto non lo fai a te stesso. Ma la cosa peggiore è che a volte lo vorresti fare per far provare rimorso ai tuoi nemici, ma non sai che loro continueranno le loro vite; forse sarai nella loro testa qualche mese, o qualche anno... ma loro hanno una vita per dimenticarti. Quindi non buttatevi in qualcosa che non ci appartiene, non spingetevi ad oltrepassare quel limite che ci rende unici, non uniformatevi nella soluzione che non risolve nulla, che lascia aperte porte e scappatoie. 

                                         E ricordatevi: voi siete people, and people are awesome!

4 gennaio 2014

Il fisico per la vita

Ieri sera mi sono guardato un interessantissimo documentario del 2004: Super size me. Probabilmente ne avrete sentito parlare... Parla di un uomo che per 30 giorni ha provato a mangiare solo da McDonald's, colazione, pranzo e cena. Bè, vi consiglio di guardarlo, perchè poi non quanta voglia avrete di mangiare ancora lì dentro. Io parlo da ipocrita, in quanto penso che mangerò ancora molte volte ai fast food, però a persone più sensibili in materia tutto quello che è successo a quest uomo farà ribrezzo. Non vi anticipo nulla, semmai lo voleste vedere... Comunque il film mi ha fatto venire in mente il rapporto che noi abbiamo con il cibo e con noi stessi. Tornando al medioevo sappiamo che il cibo era visto come il mezzo per equilibrare l'individuo (se volete approfondire consiglio la lettura del libro "Il cibo come cultura" di Montanari, forse il testo meno accademico tra i tanti in materia), quindi la dieta era diversa per ciascun individuo. Adesso la mania che sento più spesso in giro è quella della dieta ipocalorica, cioè con poche calorie per dimagrire. Questo mi pone davanti due problemi: 1 Perchè vuoi dimagrire? 2 Lo sai che le calorie non sono l'unica cosa che fa ingrassare?
Per la prima domanda si potrebbe fare un trattato, perchè per alcune persone dimagrire significa tornare in salute, per altre dimagrire è solo un modo per cercare di essere accettati dalla società... e da loro stessi. Ed è in questo caso che secondo me non ha senso procedere con diete privanti e limitanti in tutti i cibi di questa terra; in questo caso il problema è psicologico e togliere tutto penso sarebbe peggio. Penso che una persona che vede diminuire il proprio peso, nonostante mangi tutto tutto quello che mangiava prima (ovviamente in quantità minori) sia molto più remunerativo. E forse è per questo che negli ultimi anni i dietologi hanno iniziato a cambiare la mentalità della dieta, facendo capire alle persone che possono mangiare tutto ciò che a loro piace, e alzando quindi la loro autostima. E perchè no, se cominciassero a fare qualche sport sono sicuro che vedendo i propri miglioramenti sarebbero sempre più invogliati a tenere il proprio peso forma.
Il secondo punto è più complicato, perchè la moda del momento è farsi la propria dieta in casa, nonostante non si sappia niente di dietologia (pensate che ci sia un corso di laurea apposito per niente?!) arrivando a fare così diete che oltre ad essere ipocaloriche sono anche ipo-molto altro con la conseguenza di far indebolire le persone stesse. 
Ma perchè al giorno d'oggi il corpo è diventato così importante, quasi uno status symbol? Aver cura del proprio corpo è l'aver cura di se stessi, che è un modo di dire "Ehi, sono capace di curare me stesso, quindi sarò in grado di prendermi cura di qualunque cosa in vita mia". Questa è una certezza che noi cerchiamo di far diventar tale: la certezza di sapere chi si è. E il corpo è il primo specchio della persona: se una persona si rispetta fisicamente, si rispetta mentalmente; e se una persona si rispetta mentalmente verrà rispettata anche dagli altri. E questo è un fatto.

Detto questo vado a prepararmi la mia cenetta di stasera formata da cotoletta e piselli con pancetta... 
Buon appetito!!

3 gennaio 2014

Il silenzio più bello


Da ieri e per una settimana sarò in casa da solo, perchè i miei coinquilini sono ancora a casa loro in vacanza, e l'essere completamente solo per qualche giorno mi ha fatto trovare un silenzio magnifico. Io sono socievole come persona, voglio dire che non riuscirei mai a fare una vita completamente da solo, però ogni tanto avere un momento in cui perdersi nei propri pensieri è importante. Ma il silenzio casalingo non è mai completo, tra traffico fuori casa e oggetti che parlano anche senza emettere suoni, il silenzio è compromesso e ci si ritrova a pensare alle solite cose a cui la vita ti pone davanti ogni giorno. Ed è per questo che a me piace scappare nelle mie montagne, nella mia neve. Il silenzio che si trova in montagna è impareggiabile. Provate anche solo a pensare la scena: scendi dalla seggiovia e ti allontani dalle piste fino a quando non senti nulla più che il rumore del tuo snowboard che solca la neve; scendendo ti addentri in un bosco e a metà ti fermi. Ora chiudi gli occhi e puoi sentire una sensazione introvabile altrove. Le uniche cose che senti sono la neve che cade dagli alberi e il tuo cuore che batte. Te ne stai li, seduto sulla tua tavola, e il tempo improvvisamente si ferma: sei al di fuori dei ritmi forsennati che la società moderna ci impone, sei al di fuori di tutti i problemi che ti attanagliano durante la giornata; sei in rapporto strettissimo con la natura che ti circonda e con quel silenzio che le tue orecchie e il tuo cervello non sono più abituati a sentire. Questo silenzio è nuovo per noi, e come qualsiasi cosa nuova ci mette paura, ansia che deriva dalla nostra incapacità di gestirlo, di gestire noi stessi in questa strana situazione. Ma una volta entrati nella giusta mentalità vedrete che tutto prende significato. Io non sono un filosofo o uno scrittore, io non riesco a farvi capire cosa si prova in queste situazioni. L'unica cosa che vi posso dire è che sono esperienze che vi cambiano veramente la vita se vissute fino in fondo. E vi lascio con un video che prende scene del film "The Art of Flight": magnifico.

2 gennaio 2014

Ritorno al nuovo

Ebbene sì, sono tornato avanti, vale a dire che sono tornato nella mia nuova città, nella città dove studio e dove attualmente abito. In questi giorni ho provato un insieme di sentimenti difficili da descrivere: da una parte l'aver rivisto i miei amici mi ha reso felice, ma dall'altra mi sono reso conto che lì io ormai sono fuori luogo, quella città e quelle abitudini forse non mi rappresentano più. Al passare di ogni giorno mi rendevo conto che mi mancava la routine che in questi mesi mi sono creato, mi mancavano le nuove amicizie che ho fatto e mi mancava casa mia, perchè ormai la sento così. Intendiamoci, non stavo male durante le vacanze, anzi, mi sono divertito un sacco tra l'andare in montagna e il capodanno tra amici. Però non so se avete presente la sensazione che si prova quando senti che manca qualcosa... non sai cos'è, ma percepisci che non sei felice al cento per cento. Ma ora è acqua passata, ed è meglio occuparci di questo 2014 che è iniziato. Dio mio, spero solo che quest'anno sia come l'anno scorso: un anno ricco di difficoltà ma anche pieno di nuove porte che si aprono, che in qualche modo ti fanno sentire vivo e all'interno della società. Al 2013 darei il voto 9: tutto perfetto tranne in amore, dove ho avuto un sacco di delusioni; ma sicuramente ho fatto anche tanta esperienza e ho capito di dover usare meno il cervello e di buttarmi più col cuore nelle relazioni, perchè solo così potrò capire quanto tengo realmente ad una persona. E dopo questa parentesi depressa (che sta sempre bene all'interno di un post) vi dico i miei obiettivi di quest'anno, con la promessa di aggiornarci l'anno prossimo per vedere quanto è andato secondo i piani.
Innanzitutto spero di continuare l'università come l'ho cominciata, cioè con entusiasmo e tanta voglia di imparare cose nuove; spero di riuscire a giocare regolarmente nella squadra di calcetto in cui sono entrato da poco; spero di mantenere la stabilità interiore che ho in questo momento, spero di non tornare ad essere depresso come ad ottobre; e, ultima ma non ultima, spero di avere ancora con me Giorgia, perchè in questo momento è forse la persona a cui penso di più ogni giorno. Non mi importa se saremo fidanzati o meno, l'importante è averla sempre al mio fianco, perchè tengo troppo a lei per lasciarla andare. Detto questo auguro a tutti voi un buon 2014 e se volete condividere i vostri obiettivi per quest anno i commenti sono sempre ben accetti!