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2 ottobre 2016

Ma non dovevi scrivere?

Sì, lo so, come al solito ho fatto passare ere dall'ultimo post, ma ormai penso che sia l'ora di abituarsi a questo tipo di "regolarità"... In fondo scrivo quando ne ho voglia, quando sento d'aver qualcosa da dire o da lasciare impresso per gli anni fututri. Ebbene al momento nulla di tutto ciò è vero: non ho particolare voglia di scrivere e, per ora c'è poco che voglio dire. Ah, aspetta, forse un paio di cose le ho in verità. Sono a Sofia in Bulgaria a fare una scuola di cucina, a realizzare il mio sogno; mi sono rimesso assieme a Prisca per realizzare l'altro mio sogno; ho comprato un pc nuovo di palla, per realizzare il terzo mio sogno. Ok, in poche parole la mia vita dopo la laurea ha preso una svolta inaspettata. Come sempre. Pianificare non è il mio forte e forse è proprio questo che rende ogni giorno interessante: non so mai con che stato d'animo andrò a letto. Progetti, progetti ovunque, ma quanti di questi vengono realizzati alla fin fine? Bè, nel mio caso se devo essere sincero quando sono veramente convinto in qualcosa non c'è modo di farla uscire dalla mia testa. La inseguirò fino in capo al mondo se sono convinto che quella sia la cosa giusta per me. Ho inseguito il mio amore a Berlino, presentandomi sotto casa sua, il giorno del suo compleanno e aspettando sotto la pioggia che lei mi riaprisse quella porta che è stata chiusa per troppo tempo (scena molto romantica, non trovate?). Volevo imparare a portare sul piatto la mia idea di cucina, volevo poter aprire un ristorante in futuro, e qui sono, a Sofia, in un Paese di cui non conosco nemmeno l'alfabeto. Nulla mi ferma se sto inseguendo i miei sogni. E questo è un dato di fatto. La vita ti mette sempre di fronte degli ostacoli e spetta a te decidere se sfondarli o aggirarli. Ma aggirare non ha mai fatto parte del mio essere... Devo sentire l'ebbrezza dell'aver raggiunto la vetta, di essere riuscito a dimostrare ancora una volta cosa si cela dietro quella mia maschera di fancazzista. Non sono in cerca di nessun riconoscimento da parte di parenti, amici, società o chi che sia. Sono alla ricerca di riconoscimento da parte di me stesso.So chi sono e sono pienamente cosciente delle mie possibilità. Ed è per questo che molto spesso sono autocritico all'ennesima potenza. Alcuni miei amici confondono questa autocritica con mancanza di autostima. Io stimo me stesso, ma sono convinto che ho molto in cui posso e devo migliorare. Non mi accontenterò fino a quando non mi renderò conto di esser diventato una persona che prenderei come modello, a cui potrei ispirarmi. Forse questo non accadrà mai, ma io andrò sempre alla ricerca di tale livello di perfezione, se così si può chiamare...
E non si può cercare la perfezione senza una colonna sonora, ed è per questo che anche oggi vi lascio con un contributo! 
P.S. Non vi preoccupate, penso proprio che nei prossimi giorni scriverò!

12 giugno 2016

La strage degli innocenti

Oggi il post è particolarmente serio. Parlo di un argomento che mi sta particolarmente a cuore e che, sfortunatamente, continua a tornare nei fatti di cronaca. Ieri una cantante di 22 anni è stata uccisa alla fine del proprio concerto mentre stava firmando autografi ai suoi fan. Un pazzo si è avvicinato e le ha sparato diversi colpi di arma da fuoco prima di togliersi la vita. Parlo di Christina Grimmie, famosa negli USA per aver vinto il talent The Voice. Questa era la voce di cronaca da cui iniziare. Non voglio soffermarmi su di lei: vi lascio un video e vi consiglio di aprirlo su YouTube per seguire tutta la serie di suoi video e capirete che talento ci sia stato tolto troppo presto.

 Il mio problema riguarda il fatto in sè: un 27enne è potuto arrivare ad un concerto con un'arma in mano per poi sparare. Questo non è possibile in un Paese che possa essere definito civile. Non è possibile che mentre tu insegui i tuoi sogni ci sia qualcuno che per una qualunque ragione ti possa togliere tutto. La facilità con la quale questo accade, specialmente negli Stati Uniti, è disarmante. Tra sparatorie a scuola, nei cinema, ai concerti e chi ne ha più ne metta non ha ancora portato ad una vera riflessione sul problema armi. Le armi che certe persone pretendono per diritto per difendersi non fanno altro che causare dolore. Tutti gli oggetti in vendita di solito hanno un'utilità, un valore che è legato a come il possederli possa migliorare la propria vita. Ora ditemi dove si trova questo valore in una pistola. Un'arma è fatto per ferire, per uccidere; è fatta per danneggiare, non per salvare. Non è possibile pretendere che tutte le persone siano armate per rimediare ai problemi di una società. Adesso anche qui in Italia si sta pensando di facilitare l'acquisto di armi per chi abbia intenzione di armarsi per difesa personale. Come credete possa finire la storia? Meno furti perchè i ladri sono spaventati? Poveri illusi... I ladri ci saranno sempre, in qualsiasi società, per quanto utopica possa essere, il male esiste e fa parte della società stessa. La differenza sarebbe che i ladri invece di entrare in casa disarmati si prepareranno, saranno pronti a reagire alle minacce che potrebbero impedire di portare a termine il loro lavoro. Non risolverebbe il problema, anzi lo farebbe diventare più grave. Più armi significa più persone potenzialmente pazze che possono fare stragi. Non si può scendere a compromessi in questi casi. La società ci sta solo rimettendo da tutto questa violenza su cui anche politici fanno propaganda. Una propaganda basata sul dolore altrui, sul cercare i propri interessi ad ogni costo. E Christina deve essere il simbolo di quello che le armi (e le persone che appoggiano la loro diffusione di massa) possono fare a questo mondo. Sogni, speranze, successi e vita in generale infranti così, come per magia. Non riesco veramente a capire cosa è successo. Una ragazza della mia età, che stava facendo solamente ciò che ama, ciò che è. Come si può pensare di essere in diritto di togliere una vita appena iniziata, con tutto davanti. Un esame di coscienza, di tutti, sarebbe il minimo. Pensate a tutto quello che fate nella vostra vita per istigare alla violenza, ogni pensiero, ogni augurio di morte. Pensate se aveste qualche problema mentale e aveste la possibilità di mettere in pratica le vostre folli teorie. Avete capito di cosa sto parlando? Tutto questo non è così lontano come può sembrare. Forse molto più vicino di quella tanto temuta isis. Mediate gente, meditate.

Mi scuso se questo post non ha un filo logico o una struttura particolarmente curata, ma sono veramente scosso dalla cosa. Mi sento confuso, deluso, perso e incazzato da tutto questo. Non riesco a comprendere il perchè e questo mi rende inquieto. L'unica cosa che mi sento di fare è continuare a vivere, inseguire i miei sogni anche per lei, anche per tutte le persone a cui questa possibilità è stata tolta.
Qui vi lascio parte di un documentario di Michael Moore sulle armi dopo la strage di qualche anno fa alla Columbine High School. Si chiama "Bowling for Columbine". Da guardare e rimanere senza parole.

9 giugno 2016

Solo altri 5 minuti


Frase che tutti noi abbiamo usato almeno un centinaio di volte nella vita. Solo altri 5 minuti... da piccoli lo dicevamo prima di andare a letto, da grandi lo diciamo la mattina prima di alzarci dallo stesso letto. Le stranezze. Ma a parte questo quando vi è capitato di dire questa mitica frase? Personalmente penso che la potrei usare come citazione di me stesso, una specie di laif moutiv che ritorna sempre nella mia vita. Sono sempre stato in ritardo di quei fatidici 5 minuti. Che poi sono diventate ore, giorni, mesi e addirittura anni. La mia crescita è stata sempre scandita da questo concetto di arrivare sempre dopo. Non sono mai stato capace di cogliere le situazioni quando mi si presentavano davanti, ma aspettavo quel tanto che bastava per far sfuggire l'occasione, e come si sa, quando il treno passa o lo si prende il volo o è perso per sempre. Ma questo non mi ha mai preoccupato particolarmente. Ho sempre pensato che un secondo treno sarebbe arrivato, e mi avrebbe portato a destinazione, non importa se è la stessa che avevo pensato all'inizio. E forse questo è il motivo dei 5 minuti: la consapevolezza di avere sempre una seconda, terza, quarta possibilità in qualsiasi cosa faccio. Ed è lì che nasce il mio problema. Non sono abituato a perdere un treno per sempre. Questa è una cosa che mi terrorizza e non so se riuscirò mai a farne l'abitudine. Però questo mi ha dato l'opportunità di imparare. Una lezione di vita non da poco si potrebbe dire: capire che perdere occasioni nella vita oltre che inutile è anche dannoso. Ed è per questo che ho deciso che non perderò più nessuna occasione. In fondo diventare uno Yesman non deve poi essere così male. Ecco, forse non uno che dice di sì a tutto, perchè quello sarebbe stupido e, memore delle mie esperienze passate, finirei con il farmi usare dalle persone; ma uno che dice di sì alla vita (ne ho sicuramente già parlato in un vecchio post, ma ribadisco la cosa) è una persona che fondamentalmente dice di sì alla felicità: accetta quello che gli viene offerto e cerca di trovare il meglio in ogni cosa che fa nella vita. Non arrendersi di fronte alle prime difficoltà, non sprecare il proprio tempo (sì, esattamente come sto facendo adesso, e sì, sono ipocrita) e vivere al massimo ogni esperienza. Questo dovrebbe essere il modo di affrontare ogni giornata. Dovremmo imparare a prendere tutti i lati negativi che la caratterizzano e cercare di imparare. Imparare come affrontare il dolore, imparare a non commettere più gli stessi errori, imparare a vivere. Un giorno una persona importante nella mia vita mi fece un discorso che mi rimase impresso e che vorrei condividere.
Secondo lei noi nella vita abbiamo uno scopo ben preciso. Noi nasciamo per imparare una lezione per ogni vita. Ogni vita ha uno scopo e, una volta raggiunto, il corpo può anche finire lentamente con il perdere la vita stessa. Lei crede nella reincarnazione, quindi ad ogni nostra vita noi impariamo una lezione che non siamo stati in grado di imparare fino ad ora. E così il mondo va avanti, con umani che imparano ad essere animali, ed animali che imparano ad essere umani. Ricchi che imparano ad essere poveri e così via. Quindi cosa dobbiamo fare noi per capire il nostro scopo nella vita? Vivere. Non esiste un modo giusto di vivere, in quanto ognuno di noi è ad un punto diverso della crescita. Più cose abbiamo nella vita più significa che abbiamo sofferto della carenza di tali cose nella vita. E una volta che si ha imparato tutto? Qui le opinioni sono diverse. Dal canto mio ho sempre affermato che è impossibile imparare tutto, e che quindi questo ciclo continuerà presumibilmente all'infinito (stiamo sempre parlando di una cosa pseudo religiosa, quindi non considero nemmeno la scienza in questo discorso). L'altra persona era convinta che si arrivasse ad un punto dove non c'è più nulla da imparare e che quindi l'anima ha fondamentalmente due scelte: ritirarsi nel mondo spirituale assieme a tutti quelli che a loro volta hanno imparato tutto, o decidere di tornare nel mondo per un'altra vita dove cercare di donare la propria sapienza a tutte le anime che sono ancora in cerca di risposte. Teoria molto affascinante dal mio punto di vista. 
Se così fosse il mio è ancora un viaggio lungo verso il sapere tutto, e tutto sommato mi va bene così.
Video del giorno? Rompiamo con il tema anche pesante di questo post e andiamo con un AMV di un anime da guardare assolutamente.. WARNING: One Punch Man con la colonna sonora di Deadpool può solo promettere una cosa...


7 giugno 2016

Scrivi, sciocco! Scrivi!

Invece di andare avanti sembra che qua si stia tornando indietro, se non altro perché non riesco veramente a darmi una continuità di tempo o di contenuti che pubblico in questo posto. Ed è un po' il riassunto di chi sono io alla fin fine. Oggi sono qui nuovamente in veste del procrastinatore per eccellenza, che preferisce scrivere di cazzate piuttosto che mettersi a scrivere la propria tesi. E allora di cosa parliamo oggi? Oggi parlo di un film che ho visto ieri e che mi ha fornito qualche spunto di riflessione. Parlo del film Whiplash, per chi non lo avesse visto lascio il trailer.
 Il film è incentrato sulla storia di un ragazzo che ha come sogno il diventare un batterista professionista, o meglio, il miglior batterista di tutti i tempi. Non vi voglio raccontare troppo, e mi limiterò a dire che nella sua strada troverà un maestro che lo spronerà con metodi "non ortodossi" per così dire. La bellezza di questo film è la potenza con la quale è trasmessa la voglia di arrivare al successo di questo ragazzo. Affronta tutto e tutti per arrivare al suo obiettivo e sembra non ci sia nulla che lo possa fermare. Ma sarà il professore stesso a dargli una lezione di vita, insegnandoli che senza sudare e faticare non si ottiene nulla dalla vita. E questo non si applica solamente al sogno che abbiamo, ma a tutte quelle piccole e grandi cose che influenzano la vita di tutti i giorni. Noi siamo molto bravi a lamentarci della nostra situazione (io per primo), ma molto spesso ci fermiamo a questo. Ci rendiamo conto del problema, ma decidiamo che ignorarlo è meglio di prendere provvedimenti per cercare di risolverlo. Il successo non funziona così. Nella vita può capitare di avere fortuna, di essere le persone giuste nel luogo giusto al momento giusto, ma questo non determina tutto quello che una persona farà o diventerà. Dal momento in cui si ha avuto il colpo di fortuna bisogna lavorare per mantenere questa fortuna. Che si tratti di un lavoro, di un hobby, di una relazione, del proprio fisico o qualsiasi altra cosa, la fortuna va coltivata. Non si può pretendere che le cose si risolvano magicamente da sole, e non si può nemmeno sperare nel colpo di fortuna: se capita meglio, ma altrimenti bisogna capire come guadagnarla questa fortuna. Tante persone mi ripetono che sono fortunato e che comunque stia andando la mia vita è migliore della gran parte delle persone della mia età. Io dico che non è così. Qualsiasi cosa mi sia capitata di buono nella mia vita l'ho cercata disperatamente. La mia fortuna sta nell'avere la capacità di capire le cose al volo, ma non sempre ne riesco a fare buon uso. Nell'altra faccia della medaglia troviamo un problema di concentrazione, o di trovare gli stimoli per lavorare come qualsiasi altra normale persona. Certo, non sono l'unico sfaticato di questo pianeta, ma sicuramente in tante cose mi limito in partenza. E quindi dove si nasconde il segreto di certe (poche) conquiste che mi sono guadagnato? Sta tutto nel volere e nel non aver paura delle conseguenze fino a quando si segue il proprio cuore. Sacrifici. Molti sacrifici. Guardare sempre in faccia le persone che non credono in te per dimostrare loro quanto si sbagliano. Dimostrare al mondo che tu puoi ciò che vuoi, che per quante volte cadi hai la forza per rialzarti e continuare a correre. Le persone pensano che sia semplice la mia vita... Vorrei invitarle a mettersi nei miei panni, nel fare quello che faccio e soprattutto provare quello che provo. La fine è spesso un inizio, o almeno così la società vuole farci credere, ma io la penso diversamente adesso come adesso. La fine è la fine. Non c'è altro. Rappresenta un punto finale di qualcosa che c'è stato e che probabilmente non ci sarà mai più. rappresenta un nuovo inizio? Ovvio, ma un nuovo inizio poteva esistere anche prima della fine. Non abbiamo bisogno di far finire le cose per iniziare quelle nuove. Ed è qui che il mio pensiero si incaglia, sempre, costantemente, senza via d'uscita. Sono incapace di lasciar andare le cose. Quando una cosa funziona e va bene non riesco a saltare nel vuoto e sperare che ci sia qualcosa di meglio. Anzi, non voglio. Non sono alla ricerca come il ragazzo di Whiplash di essere il migliore o di avere la miglior vita possibile. Voglio solo essere in pace con me stesso, trovare un equilibrio che mi permetta di vivere senza la paura del domani, senza la paura di svegliarmi domani trovando un mondo diverso ai miei occhi. Arriverò mai a questa situazione? Non lo so, ma intanto faccio del mio meglio per riuscire nella vita e per essere la persona dei miei sogni.
Un secondo contributo a sorpresa! Siete veramente quello che volete essere?

5 giugno 2016

L'apertura della musica


Oggi come al solito sono qui a scrivere quando dovrei fare milioni di altre cose. Ma questo, come altri hobby che apparentemente condiscono la mia vita (dico apparentemente perché non ne sono nemmeno troppo sicuro), riesce a darmi quella mezz'ora di pausa che mi serve per riavviare il cervello. E quindi è da questa fase di riavvio che oggi vi scrivo. Sono cotto a puntino... Tra acidi grassi e grafici sui mercati della carne penso di essere arrivato al limite, almeno per oggi... E quindi ho bisogno di trovare un argomento per staccare, per riuscire a scrivere con leggerezza quel poco che la mia mente riesce a produrre in questo periodo. Proprio ieri stavo parlando con un'amica di quanto i miei gusti musicali siano "particolari". Ok, un po' lo si può intuire da alcuni post che ho pubblicato nel corso degli anni, ma in realtà non è mai uscita del tutto questa cosa.. Ed è da qui che parte il mio viaggio di oggi: dalla musica.
Chi di noi non ha la propria canzone preferita... Io. Ebbene sì, io non ho più una canzone in particolare preferita. In passato ne ho avute un paio che simboleggiavano ciò che io ero e che volevo trasmettere agli altri di me stesso, ma riascoltandole adesso queste canzoni penso non mi appartengano più di tanto. Ora le canzoni vanno a momenti. A settimane per meglio dire. Quello che ascoltavo settimana scorsa è ben diverso da quello che sto ascoltando ora e probabilmente anche da quello che ascolterò settimana prossima. Ovviamente non si cambia mai al 100% genere o autori, ma io sto parlando di una specifica canzone della quale in un determinato momento della tua vita senti che non ne puoi più fare a meno. E questa canzone cambia, eccome se cambia! Esempio abbastanza pratico? Nell'ultimo anno penso che le mie canzoni del momento siano variate verosimilmente dal grunge anni 90 dei Nirvana alla pace che ti può trasmettere una composizione di Einaudi, tutto questo passando attraverso il pop più estremo stile Pitbull e anche la musica dell'anima (soul ndr.) di quel vocione di Mario Biondi. Tutto questo senza dimenticare di passare attraverso l'alternative (che poi vorrei capire cosa significa alternative, ma lasciamo stare) inglese dei Royal Blood e Arctic Monkeys. Sì, insomma, avete capito che nella mia testa la confusione regna sovrana. Come sempre d'altronde. E se la confusione sulle scelte musicali sia solo conseguenza o sintomo dell'incapacità di prendere decisioni anche nella vita reale? Ne dubito. Nonostante tante volte finisco per far prevalere l'opinione altrui alla mia, e quindi finisco ad essere assoggettato, in realtà io sono abbastanza sicuro una volta che faccio delle scelte. Difficilmente ritorno sui miei passi per cambiare totalmente strada. Penso invece che la grande apertura in ambito musicale derivi da una grande apertura mentale in generale. Ok, non sono l'esempio di persona aperta mentalmente, sopratutto quando l'altro ha un'opinione molto diversa dalla mia (ma va?!); d'altra parte, per quanto io cerchi di spiegarti la mia idea non ho mai la pretesa di veder fatto ciò che voglio. Io pretendo solamente rispetto per il mio modo di pensare,e se non siamo d'accordo amen! Questa è anche la definizione che darei di apertura mentale alla fin fine: non è accettare incondizionatamente le idee degli altri, ma non voler imporre a tutti i costi la propria. I potrei essere contrario a tutto ciò che voglio, come lo potresti essere tu, ma finchè la tua libertà di pensiero non toglie la mia sarà lungi da me venire a darti del razzista, bigotto, mangiacadaveri o chi più ne ha più ne metta. E la musica è uguale. Perchè un punkettone non può ascoltarsi la musica classica? O perchè un tamarro non può ascoltarsi del rock 'n roll? Ed è qui che nasce il mio gusto: nasce dall'incontro, dal voler provare a capire le ragioni per cui ciascuno di questi stili ha dei sostenitori. E poi forse ascoltando la musica che uno ascolta puoi capire con che persona stai parlando. "Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei" parafrasando (e uccidendo) Feuerbach. Quindi la conlusione è? Ascoltate quel che vi pare e non rompete le scatole agli altri, anche se ascoltano Justin Bieber.. a meno che non obblighino anche voi ad ascoltare tutta quella roba, allora siete autorizzati e diventare Viuuleeenti!
E dopo questo papiro vi siete meritati una canzone, vincitrice dell'Eurovision Song Contest del 2015. Un po' al di fuori dei miei gusti, ma ci può stare per oggi!

30 maggio 2016

C'era una volta


C'era una volta un ragazzo felice, che viveva ogni giorno al meglio, sapendo di poter contare su molte persone per sopravvivere in questo mondo. Capitò a questo ragazzo di conoscere quell'infame sentimento che è l'amore. Non vi fu più pace. Alla ricerca di una risposta alle sue domande andava girovagando, barcollando e faticando per le strade, con il suo cuore in mano, in cerca di una persona a cui donarlo. Ma ogni tentativo è vano. Sembra avere il particolare potere di respingere le persone. Tutte amiche, quello sì, ma nessuna disposta a fare un passo oltre. Sperando di aver più fortuna in terra straniera decide di trasferirsi in un'altra città. Altra città, stessi problemi. Se non peggiori. Questa volta ha la brillante idea di restringere il campo ad una sola persona, senza voler cambiare obiettivo per nessun motivo. Sarà la sua fine. Un anno che infernale è dir poco. I fantasmi che pensava aver lasciato a casa tornano a tormentarlo ogni giorni, ogni sera, ogni notte nei suoi sogni più segreti, quelli che non vorresti mai raccontare. Un anno in cui il cupo prende il sopravvento e ogni giorno che passa la luce che sempre risiede nel suo cuore si affievolisce. A quanto pare è ora di cambiare ancora. Di riprendere quel pezzo di cuore che voleva tanto regalare ed andare altrove. Altrove... altrove dove? Più lontano possibile dagli occhi, dalle voci, dai messaggi: lontano da tutto e da tutti. Ed è lì che la scintilla si riaccende. Anzi quella scintilla inizia a bruciare sempre più forte e ben presto si trasforma in un incendio. Incontrollabile. Sembra un fiume in piena, un uragano che spazza via qualsiasi cosa incontra. Sì, anche per lui è arrivato il momento giusto. La persona giusta. Ma il mondo ha altri progetti per lui. Sembra troppo presto per vedere la linea del traguardo. E così gli ostacoli si moltiplicano, le foglie si cominciano ad accumulare sopra questa fiamma che sempre di più si sente soffocare. E soffoca. Lui è ancora lì, fermo, immobile, cercando di capire cosa sia successo, cosa abbia ucciso la sua povera fiamma. Sente che i colori che prima facevano parte della sua vita si stanno tramutando tutti in un grigio che non lascia molte speranze. Vede il futuro, come ha sempre fatto, ma non è quello che stava sognando. Non è quello che lui aveva in mente. La vita va avanti ma lui vorrebbe tornare indietro e cambiare ciò che è stato. E questo è lui adesso: un susseguirsi di rimorsi e dubbi, momenti di speranza che si mischiano quasi inseparabilmente a momenti di pianti isterici. La storia si interrompe bruscamente in questo momento, perchè l'autore non ha ancora deciso se ci debba essere un lieto fine da commedia americana o se debba essere un dramma francese dove alla fine la morale è che la vita fa schifo e non ci si può far nulla. Intanto aspetta...

27 maggio 2016

Rispolveriamo un po' questo posto

Non so quanti di voi abbiano visto il blog in passato (conosco solo due persone che ne sono a conoscenza, e di queste due penso che una non lo abbia mai letto) e quindi forse sarete già accolti da questo cambio di layout. Per quelli che invece hanno avuto la sfortuna di conoscermi da più tempo sanno che questo è il primo cambio di stile da quando tutto questo è nato, circa 2 anni e mezzo fa. E questo è significativo. Almeno lo è per il sottoscritto! Significa tagliare almeno parzialmente con il passato: ricordarlo, come è giusto che sia, ma guardare oltre. Non dimentico cosa è stato questo blog per me nei momenti difficili. Una valvola di sfogo come poche, un modo per far conoscere al mondo (ma in fondo a nessuno) quello che realmente passava per la mia testa, senza dover rendere conto a nessuno. E questo mi ha fatto molto bene, se non al momento sicuramente nel lungo periodo. Adesso guardo sempre indietro ricordando quei giorni in cui tutto sembrava buio e quelli in cui tutto sembrava luminoso. E tutto sommato sono fiero per essere diventato ciò che sono. Tutto questo per dire cosa? Per dire che è tempo di cambiamento. Che ho smesso con i post in cui mi lamento della mia vita o nei quali parlo dei miei problemi sentimentali, dei quali non interessa obiettivamente a nessuno, nemmeno a me al momento. Ho deciso di fare dei veri e propri angoli dove discutere ogni volta di un argomento diverso. Non prometto la continuità, tanto finirei con il disattenderla come al solito. Prometto un maggiore slancio nel nuovo progetto! Ed è anche per questo che nelle prossime settimane continuerò un altro po' con il cambiare il modello del blog. Non vi anticipo nulla perchè non ho nulla ben chiaro... Ma sarà quantomeno interessante vedere cosa riuscirò a combinare. Intanto nell'attesa potete distrarvi con la mia prima novità: il lettore musicale sul top di pagina. Ho inserito per ora qualche canzone che al momento mi gira in testa, ma mi sono ripromesso di ampliare la playlist nei prossimi giorni. Questo era solo un breve post introduttivo, per il primo serio dovrete aspettare domani o al massimo domenica. Non vedo l'ora!

23 maggio 2016

Andare avanti

Sì, dopo una settimana sono già a pensare ad andare avanti. Non che ne sia particolarmente sicuro, ma penso sia la cosa giusta da fare. Se non altro per non rimanere incastrato, stuck come direbbero gli anglosassoni, in questa vita che non mi appartiene. Io voglio riuscire a vivere la mia vita. Lo voglio veramente. Ma questi mattoni che mi cadono in testa sono sempre più difficili da reggere. Il dolore e la paura che riaccada di nuovo mi bloccano nel fare qualsiasi tipo di passo. Terrorizzato e disilluso dalla vita cerco di guardare oltre al burrone, cerco di non guardare il vuoto sotto i miei piedi e attraversare questo ponte sottile che mi porta nel futuro. Ho perso il mio paracadute che mi avrebbe salvato se fossi caduto, adesso sono solo, ma non per questo mi devo arrendere. Come dico sempre dopo la pioggia può solo venire il sole. Lo so che posso andare oltre a tutto questo e riuscire ad essere abbastanza forte per ricavarne il meglio da tutto questo. Mi sono svegliato da un sogno bellissimo sogno durato un anno e mezzo: è scontato che sia scosso. Ma sono anche cresciuto, sono una persona diversa da quella che ha iniziato questo blog. Sono sicuro dei miei mezzi e so di riuscire ad andare avanti. Per questo non ringrazierò mai quell'angelo che è entrato nella mia vita e mi ha salvato quando più ne avevo bisogno. Mi ha preso per braccio e mi ha indicato la via. E da bravo angelo se ne è andato quando ha visto che ce la potevo fare da solo. Un addio è sempre un addio, ma so che un futuro lo ringrazierò anche per questo. Quel mio angelo tedesco dai capelli rossi, che riusciva a trasformare le mie giornate e che non mi lasciava mai solo. E anche se lei mi dimenticherà, io manterrò la mia promessa: ovunque la vita ci porti e qualsiasi cosa abbia in serbo per noi io la avrò sempre in una parte del mio cuore. Difficile da spiegare a chi non ha mai amato con tutto sè stesso. Saper di aver trovato la propria metà mancante e doverla lasciare per l'ingiustizia di questo mondo. Ma non è tutto perduto. Il karma o qualsiasi forza che regola questo mondo dovrà rendersi conto che dividerci era sbagliato e che meritiamo di realizzare i nostri sogni assieme. Come ci eravamo promessi, come sarebbe stato giusto.

La canzone del giorno arriva direttamente da Alex Turner per colpire nel cuore di chi come me sta affrontando un vento e non riesce realmente ad uscirne. Ma arriverà quel giorno... Deve arrivare...

17 maggio 2016

Tutto ha una fine

Ed è qui tra una lacrima e l'altra, cercando di andare avanti per la mia vita che mi rifugio, come al solito. Mi sono lasciato con la persona più importante della mia vita, con la ragazza con cui avevo progettato il mio futuro, i miei sogni, tutta la mia intera esistenza. E se n'è andata così come è arrivata: come un lampo. Dall'oggi al domani sono solo e tutto quello che ero riuscito ad accantonare in precedenza mi perseguita come uno scheletro che è sempre stato in quell'armadio. Lei era la mia ancora per non andare alla deriva e ora non c'è più. Lontana dai miei occhi, lontana dai miei progetti, ma non dal mio cuore. Non posso pretendere di dimenticare così una persona per la quale ho dato tutto e ho ricevuto la comprensione che mai nessun altro in vita mia mi ha mai dato. Vorrei che tutto questo fosse un brutto sogno, vorrei svegliarmi domani mattina accanto a lei e vivere il resto della mia vita accanto, senza nessun'altra preoccupazione che renderla felice. Si dice che il tempo rimargina le ferite, ma alcune cicatrici restano indelebili e passeranno per sempre di fronte ai miei occhi. Non esistono parole per descrivere cosa sto provando adesso. Ci siamo lasciati mentre ancora ci amavamo e tutto questo fa ancora più male. Fa male pensare a tutto quello che saremmo potuti essere se solo ci fossimo trovati in un altro momento della nostra vita. I miei ricordi sono stupendi e non voglio lasciarli andare con lei. Mi ha insegnato cosa vuol dire realmente amare una persona, essere disposti a lasciarla andare per il suo bene, sapendo che con lei se ne va anche un pezzo di te. La vita è fatta di scelte e questa la abbiamo presa insieme, guardando il più obiettivamente possibile come stavano i fatti. Ma chi ci assicura che questa sia stata la scelta giusta? E se alla fine avessimo trovato un modo per stare assieme? Se ci fossimo venuti incontro? Se fossimo scappati da soli nel nostro sogno? Avrei tanto voluto che tutto questo fosse vero. Penso di non aver mai desiderato così tanto una cosa in vita mia. Sono confuso, distrutto, senza speranza, senza la forza di chiudere questa pagina e guardare avanti al futuro. Non riesco. Non è giusto che la vita ti colpisca così duramente. Secondo Rocky dovrei imparare a rialzarmi, ma non è semplice. Non è semplice andare oltre una relazione che ti aveva portato via tutto, per la quale hai sacrificato molto, moltissimo, ma lo hai fatto con piacere, sapendo che prima o poi la distanza si sarebbe colmata e che avreste finalmente vissuto il vostro sogno. Ma non è stato così. Nulla di quello che avevi programmato è andato come previsto. Le sofferenze sono state troppe per lei e alla fine ha preso la decisione giusta. Non poteva andare avanti così, con il rischio di gettare veramente al vento tutto quello che siete stati. Chi lo sa se tra qualche anno, quando le nostre vite saranno ferme, riusciremo a ritrovarci. In fondo sono ancora quel sognatore e nelle favole è bello crederci.

19 marzo 2016

Un altro sabato sta finendo

Proprio così... Siamo al 19 marzo e la mia è al momento una vita di attesa. Ho deciso di laurearmi a luglio, lunedì inizio il tirocinio e tra aprile e giugno devo fare la bellezza di sei esami: una passeggiata, no?!
Ma non mi lamento, visto che il destino me lo sono scelto da solo... Ho molte idee come al solito e per una volta ho anche dei piani concreti. Ma c'è un ma.. Il ma riguarda il futuro (ne parlo come se fosse una novità, quando in fin dei conti i problemi sono sempre gli stessi). Vedo i giorni passare, vedo tutto quello che ho sempre visto come lontano e improbabile venirmi incontro come un tornado. E non mi sento pronto. Il sentirsi inadeguati alla situazione è una cosa che mi capita spesso, ma solitamente ne esco semplicemente sorridendo e pretendendo di essere assolutamente sicuro di ciò che accade attorno a me.
E come se non bastasse i miei dubbi riguardano anche l'amore... Chiariamoci, sono ancora sicuro dei miei sentimenti per Prisca, ma sono altrettanto convinto che lei si stia stancando. Molti comportamenti mi hanno dato questa impressione, ma il fatto è che le mie preoccupazioni penso siano fondate.
Ammetto che quello che ho fatto è orribile, ma avevo bisogno di risposte. Avevo bisogno di rassicurazioni sul fatto che io stessi programmando la mia vita con una persona che mi ama. Sfortunatamente non sono stato rassicurato, o almeno non del tutto.
Ho sbirciato mentre lei non c'era nelle sue conversazioni facebook, in particolare con un suo caro amico con cui so che lei parla di tutto. Non sapendo cosa cercare di preciso (in quanto speravo di non trovare nulla) ho cercato il mio nome. Non l'avessi mai fatto. Scopro che circa un mese fa lui scrive a lei che secondo lui lei non dovrebbe mollarmi. Perchè le scrive questo? Sapendo già in principio di commettere un errore decido di andare avanti con l'indagine. Non trovo nulla di preciso, altrimenti non sarei qui a dire che ho ancora dei dubbi. L'unica cosa che trovo è che una delle sue migliori amiche le avrebbe detto che se lei non si trova bene con questa situazione dovrebbe mollarmi, prima che la cosa faccia troppo male sia a me che a lei. Il sudore freddo scendeva dalla mia fronte mentre le mie labbra tremavano, non so se di rabbia, di delusione o di cosa. Non ci potevo credere. Vado avanti a leggere. A quel punto il suo amico le dice di scaricare la sua amica e non me (cosa per cui lo ringrazio, nonostante non ci conosciamo), e lei risponde che non sa e vedrà come va il weekend. Piccolo problema: il weekend non è andato bene. Ho un po' incasinato la situazione e avevo già visto che la situazione non era delle migliori, ma mai mi sarei aspettato questo. Resto a fissare lo schermo per qualche minuto. Vorrei piangere, ma nemmeno le lacrime escono dai miei occhi. Spengo il computer, mi butto sul letto e chiudo gli occhi. Penso di tornare indietro nel tempo, ma non saprei cosa fare. Il problema a quanto pare non è mio ma suo. Ma come fare per cambiare le cose? Cosa dovrei inventarmi per non perderla o per farle svuotare il sacco e dirmi cosa sta succedendo? Decido di ingoiare il rospo e fare domande tattiche nei momenti giusti, non badando solo alle parole ma anche alla reazione immediata. Io non penso mi stia tradendo in nessun modo. Penso solo che lei, come me d'altronde, abbia molta confusione in testa. Non sappiamo se finita l'università andremo a vivere assieme ma, se così non fosse, penso che la nostra relazione non potrebbe durare molto. Siamo entrambi molto testardi e quando i punti di vista sono agli antipodi può accadere solo il peggio. Ma quando ne parliamo faccia a faccia tutto esce e la cosa si risolve. Quando se ne parla via messaggio la cosa degenera e conduce ad incomprensioni di livello epico. E di questa cosa se devo essere sincero mi sto stancando. Non di lei, ma del non poterle essere vicino e non poter risolvere qualsiasi problema di persona. Sfortunatamente la scrittura non è il mio talento e questo si traduce con parole o frasi uscite completamente sbagliate, molte volte troppo dure per il tipo di discussione. E se da un lato mi preoccupo di come migliorare la situazione dall'altra capisco che voglia di meglio. Capisco che lei potrebbe avere chiunque e che ce ne sono molti più interessanti, più belli e più gentili, quindi me ne farei una ragione. Ma da tutto questo ho imparato una cosa. Se (facendo tutte le corna del caso) la cosa non dovesse funzionare io non andrò più in cerca dell'amore. Sono cresciuto molto e ho capito che tutto ha una fine, e la fine di un amore ti distrugge dall'interno. Io di questo non ho bisogno. Per tutta la mia vita sono andato all'inseguimento dell'anima gemella, ma ogni volta che penso di averla trovata si rivela una relazione a senso unico. Se non da subito (come in questo caso) alla lunga. E io non ho bisogno di questo. Sarebbe bello, ma mi sono scottato troppe volte. E questa sarebbe la peggiore. Con lei ho condiviso tutto, non mi sono mai aperto con una persona come con lei. Non le ho mai tenuto un segreto, ho sempre condiviso il bene e il male. Quando lei stava male per qualcosa ci stavo (e sto) male anch io. Lo so che potrebbe essere una cosa temporanea e lo spero con tutto il mio cuore. Perchè come lei mi ha insegnato ad amare, mi ha insegnato anche che l'unica persona con cui bisogna fare i conti a fine giornata è se stessi, e se non si è in pace con se stessi non lo si potrà mai essere con nessun altro (penso di averlo già scritto questo concetto, ma perdonatemi, la mia memoria è abbastanza provata..)

Lo so che in realtà la canzone finale ci sta e oggi per caricarvi per il sabato sera vi lascio questa!